Via da Roma sì, ma quelli che usano ancora le svastiche come simbolo di minacce inaccettabili
by Redazione
Posted on Marzo 11, 2015
Un’iniziativa di civiltà. Un mese di cinema, fotografia, musica, street art, antimafia sociale per le strade di Tor Pignattara, popoloso quartiere di Roma. Proprio una di quelle che servono a dare sostanza alla tanto difficile opera di coniugare sicurezza e convivenza civile, dialogo tra culture e coesione sociale. Ferita da un indecoroso cartello con svastiche e scritte che ci riportano indietro di anni, anzi di decenni, appeso nei giorni scorsi nelle vie del quartiere: “Bangladesh, via da Roma!”. Attacco alla comunità Bengalese, una delle più civili e rispettose che vivono nella capitale. Il presidente del Municipio Roma V, Giammarco Palmieri ha subito condannato le scritte: “Un gesto indegno, barbarico, che non può e non deve frenare l’entusiasmo e la dedizione di tutte le Associazioni e soprattutto dei ragazzi che hanno partecipato al progetto Torpignalab” – ha detto –. “Grazie al loro impegno abbiamo cominciato un percorso per incoraggiare l’identità multiculturale e il senso di appartenenza nel quartiere di Tor Pignattara. Le svastiche offendono l’intero genere umano: simboleggiano un profondo misconoscimento della storia, e un chiaro vilipendio a tutti coloro che in nome della libertà e dell’uguaglianza hanno dato la vita. Esprimo la piena solidarietà al quartiere e a tutti coloro che lavorano e s’impegnano ogni giorno per aiutarci a diffondere un messaggio di fratellanza e coesione sociale nel territorio”.
Nessun luogo è lontano si associa alle parole del presidente, e si augura che sia solo l’operato di uno sciagurato che non conosce il peso delle parole. Ma ne siamo certi, conoscendo la sensibilità e la serietà della gran parte degli abitanti del quartiere.
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