Verso il Consiglio Nazionale
by Redazione
Posted on Gennaio 9, 2008
Roma, 9 Gennaio 2008
Comunicato agli amici di Nessun luogo è lontano: “verso il Consiglio Nazionale”
Carissimi,
Il 2008 è un anno davvero importante per Nessun luogo è lontano. Sotto il profilo simbolico è l’anno del decennale, una méta non scontata né prevedibile dieci anni fa. Sotto quello culturale e politico sentiamo, invece, una urgenza pregnante: verificare noi stessi e ciò che abbiamo fatto, facciamo e soprattutto ci prefiggiamo per il futuro.
Il decennale è un momento importante; senza parlare enfaticamente di una “storia”, questo decennio si è intrecciato fortemente con le “biografie” personali di tutti noi che abbiamo scelto di “essere” Nessun luogo; ciò di cui siamo per davvero felici è di essere in parte riusciti, ci sembra, a proporre un modo di leggere gli spostamenti umani soprattutto nell’educazione dei giovani e nel vedere la centralità dei diritti civili (voto, partecipazione, rappresentanza, informazione, parità di genere) che non vengono né prima né dopo i diritti sociali (casa, lavoro, libertà dal bisogno), vengono insieme.
Roma, 9 Gennaio 2008
Comunicato agli amici di Nessun luogo è lontano: “verso il Consiglio Nazionale”
Carissimi,
Il 2008 è un anno davvero importante per Nessun luogo è lontano. Sotto il profilo simbolico è l’anno del decennale, una méta non scontata né prevedibile dieci anni fa. Sotto quello culturale e politico sentiamo, invece, una urgenza pregnante: verificare noi stessi e ciò che abbiamo fatto, facciamo e soprattutto ci prefiggiamo per il futuro.
Il decennale è un momento importante; senza parlare enfaticamente di una “storia”, questo decennio si è intrecciato fortemente con le “biografie” personali di tutti noi che abbiamo scelto di “essere” Nessun luogo; ciò di cui siamo per davvero felici è di essere in parte riusciti, ci sembra, a proporre un modo di leggere gli spostamenti umani soprattutto nell’educazione dei giovani e nel vedere la centralità dei diritti civili (voto, partecipazione, rappresentanza, informazione, parità di genere) che non vengono né prima né dopo i diritti sociali (casa, lavoro, libertà dal bisogno), vengono insieme.
Ci pare a volte di essere riusciti a dire che un Paese che non libera diritti e li scambia con beni di consumo pur necessari è un Paese a democrazia imperfetta o, se volete, a dispotismo morbido. E ci pare anche, a volte, che alcuni, dopo un primo sgomento, ci abbiamo ascoltato. E in alcuni casi condiviso. Abbiamo lavorato sulla idea che se anche si fosse in grado di liberare molti o tutti (nel nostro caso i migranti) dal bisogno e non si desse ad ogni donna e ad ogni uomo gli strumenti del proprio riscatto e della completa parità (scuola e diritti civili su tutti), noi abiteremmo una società più sazia, ma sempre ingiusta.
E ci risulta stupefacente come la riproposizione delle nostre idee non nasca dal laboratorio delle “nuove scoperte”, ma dalla volontà di rimettere al centro le libertà che sono alla base della storia delle nostre società europee ed occidentali.
Per promuovere queste idee non abbiamo saputo fare né tutto né molto, ma abbiamo fatto tutto ciò che sapevamo e potevamo. Ma il punto non è nascondere o mostrare le nostre evidenti imperfezioni, quanto rivendicare quella voglia di fare di più e meglio, di continuare, di insistere ad avere insoddisfazione di sé e di quanto ci circonda, di avere sempre voglia di migliorarlo.
Il 2008 vorremmo, dunque, che coincidesse con l’anno della nostra effettiva maturità che, beninteso, sarà sempre e ancora un punto di passaggio, di transito, non di arrivo.
Stiamo lavorando ad un programma che non vuole essere la semplice calendarizzazione di avvenimenti stilati in sequenza razionale, ma piuttosto un progetto per il nostro immediato avvenire. A questo punto ci siamo domandati quale mai utilità potesse avere per noi un progetto che non fosse confrontato con coloro che da sempre, da molto o anche da poco ci accompagnano e camminano con noi. Non ne avrebbe avuta nessuna. Ecco perché abbiamo deciso di lavorare per aumentare i luoghi di partecipazione dentro Nessun luogo è lontano. Stiamo progettando modalità che consentano a cittadini come noi che vogliono impegnarsi insieme a noi per le cose in cui crediamo e credono, di poterlo fare.
Cominceremo con una Assemblea, da tenersi entro il mese di febbraio, dove si deciderà come rendere possibile quanto detto ed entro giugno ci impegnamo a costituire il Consiglio Nazionale dell’Associazione. Siamo convinti che sarà un anno bello e proficuo, questo è comunque l’augurio che rivolgiamo a tutti voi.
Il Presidente
Fabrizio Molina
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