Fino ad una trentina di anni fa, i netturbini passavano nei palazzi, ai piani. E ai piani, davanti ad ogni appartamento, c’era la pattumiera che, questi povericristi dovevano svuotare in sacconi di iuta che portavano sulle spalle.
Ciaonè, 13 marzo 2006
Fino ad una trentina di anni fa, i netturbini passavano nei palazzi, ai piani. E ai piani, davanti ad ogni appartamento, c’era la pattumiera che, questi povericristi dovevano svuotare in sacconi di iuta che portavano sulle spalle.
Un vero schifo. A pensarci ora, un modo da talebani.
Gli arrotini chiamavano da sotto i cortili, gridando appunto:” arrotinooooo!”
Più o meno uguale, facevano gli ombrellai e i riparatori di sedie di paglia.
Gli straccivendoli invece, gridavano:” vado viaaa eh!”
Un altro mondo, di cui mi colpiva, lo ricordo bene, il senso di fretta per delle opportunità che sarebbero sfumate in breve.
Tutto si reggeva sulla promessa – minaccia di andarsene.
Anche Berlusconi fa lo stesso. Ospite della Annunziata, minaccia e mantiene. Se ne va.
Umberto Eco, invece, lega la possibilità di restare con noi, al fatto che perda Berlusconi. Se saremo tanto pirla da farlo vincere, andrà in esilio.
Ho fatto un sondaggio nel mio condominio: dei netturbini, degli arrotini, degli ombrellai e degli straccivendoli, sentiamo tutti una gran nostalgia.
Ciaonè, 13 marzo 2006
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