“Un’Italia frammentata: atteggiamenti verso identità nazionale, immigrazione e rifugiati in Italia”. Spunti per una riflessione corretta
by Redazione
Posted on Settembre 12, 2018
Lo studio realizzato da Ipsos commissionato da The Social Change Iniziative in partnership con More in Common, esamina il dibattito politico nazionale, le dinamiche dell’opinione pubblica e la risposta della società civile sulla questione migranti.
Di Vincenzo Pira
Qual è l’atteggiamento degli italiani nei confronti dell’immigrazione? Qual è l’opinione che se ne ha, anche in relazione al tema dell’identità nazionale? Diversi spunti di riflessione, e non proprio scontati o accreditati dall’opinione prevalente. Questi i punti di sintesi della ricerca:
1. In Italia serpeggia un’insoddisfazione diffusa per lo status quo, una profonda sfiducia nelle élite e la visione preponderante che il paese ci stia rimettendo dalla globalizzazione. È difficile trovare un segmento della popolazione italiana convinto che la globalizzazione sia stata un bene: solo il 18% crede che essa abbia avuto un impatto positivo sull’economia nazionale. La frustrazione per la situazione politica è evidente dall’altissima percentuale, il 73%, di coloro che ritengono che i partiti tradizionali e i politici non si preoccupino della gente comune.
2. Gli italiani descrivono il proprio paese come debole, arrabbiato e diviso. Il 53% dei cittadini vede nell’Italia una nazione debole, solo il 5% la dipinge come aperta, ottimista e fiduciosa. Tutti concordano sul fatto che la disoccupazione sia il problema più grave per il paese, ma mettono l’immigrazione e la criminalità al secondo posto per rilevanza. Identificano inoltre la situazione politica italiana come fonte di preoccupazione.
3. L’identità culturale tradizionale è importante per gli italiani, la maggior parte dei quali teme la sua scomparsa. Metà della popolazione italiana riferisce di essersi sentita, a volte, straniera nel proprio paese. Una fetta ancora più consistente (il 59%) crede che l’identità nazionale stia scomparendo (solo il 22% dissente).
4. Malgrado le preoccupazioni per la gestione e l’impatto del fenomeno migratorio, la maggior parte degli italiani non adotta una posizione estremista verso i migranti. Molti italiani restano accoglienti verso gli stranieri, compresi immigrati e rifugiati: la stragrande maggioranza (72%) sostiene il principio dell’asilo politico e il diritto di queste persone di trovare rifugio in altre nazioni, compresa la propria (solo il 9% è contrario).
Sul piano personale, sono più gli italiani solidali con i rifugiati (41%) di quelli distaccati (29%), con un 27% di neutrali. I sentimenti nei confronti dei migranti in generale sono leggermente più tiepidi (il 32% è solidale, il 33% distaccato).
Gli italiani rifiutano l’estremismo: la maggior parte (61%) si dice preoccupata per il crescente clima di razzismo e discriminazione, e solo il 17% nega di esserne allarmato.
C’è maggiore sostegno per i diritti umani che per i gruppi nazionalisti: un esiguo 11% riferisce un profondo legame con i movimenti politici in difesa della nazione, mentre il 37% sceglie con convinzione quelli in favore dei diritti umani.
5. L’opinione pubblica esprime preoccupazione per il fenomeno migratorio: la maggior parte della popolazione pensa che abbia un impatto negativo sul paese, soprattutto alla luce delle scarse prospettive lavorative per gli italiani. Solo il 16% considera positivo l’impatto dell’immigrazione sull’Italia (soprattutto nei segmenti aperti), mentre il 57% lo reputa globalmente negativo. La preoccupazione per le ripercussioni economiche negative è parzialmente legata alla convinzione che gli immigrati, rispetto agli italiani, siano spesso disposti a lavorare di più per un salario inferiore.
6. Il sentimento negativo verso l’immigrazione è esasperato dai timori per la sicurezza e dalla percezione che l’Italia abbia perso il controllo dei propri confini, nonché dall’incapacità delle autorità di gestire efficacemente il fenomeno migratorio. In molti pensano che le persone in arrivo siano troppe e la situazione ingestibile, che l’Italia sia stata lasciata sola a fronteggiare la crisi e che vista la situazione attuale il paese non può più permettersi di accogliere altri migranti. La profonda frustrazione degli italiani su questi temi si riflette nella loro propensione a considerare provvedimenti estremi.
7. Dietro il sentimento negativo degli italiani verso l’immigrazione e l’erosione dell’identità nazionale si annidano paure più profonde legate all’integrazione. Alla domanda se sia vero che gli immigrati in generale si sforzano di integrarsi nella società italiana, il 44% si dichiara in disaccordo e solo il 29% è d’accordo (il 25% è indeciso).
8. Come in molte altre nazioni europee, il rapporto degli italiani con i gruppi musulmani residenti nel paese è poco sentito. Il timore che le persone con retroterra culturale islamico non riescano a integrarsi nella società italiana è confermato dal 40% degli intervistati, secondo cui l’identità italiana e l’Islam sono incompatibili.
9. A differenza degli altri europei, gli italiani si sentono più liberi di esprimere le proprie idee su argomenti controversi. È quasi del tutto assente la percezione del politicamente corretto o l’idea che esistano tematiche off-limits, e il libero dibattito sulle sensibilità culturali non sembra subire alcuna limitazione. Questo è un fattore significativo, perché la presenza di sensazioni repressive viene spesso sfruttata dai gruppi di estrema destra per indirizzare l’opinione pubblica contro i valori del cosmopolitismo: un approccio che ha meno possibilità di successo in una cultura pubblica diretta ed esplicita come quella italiana.
10. L’identità religiosa è importante per gli italiani, per quasi metà della popolazione il retaggio cattolico influenza la convinzione di avere delle responsabilità verso il prossimo, compresi migranti e rifugiati. Il 42% conferma che, in quanto paese cattolico, l’Italia deve farsi carico dei bisogni di chi arriva in Europa come migrante (mentre il 28% è contrario e il 27% è neutrale); con ogni probabilità, questo atteggiamento affonda le sue radici anche nella storia dei tanti italiani emigrati per lavorare dall’altra parte del mondo. Eppure, a questo spirito di accoglienza verso gli altri si affianca la paura che l’Italia stia perdendo la sua identità cattolica: il 48% sostiene che il patrimonio religioso nazionale vada protetto da fedi e credenze estranee.
Il testo completo della ricerca in: https://www.ipsos.com/it-it/unitalia-frammentata-atteggiamenti-verso-identita-nazionale-immigrazione-e-rifugiati-italia
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