Seta
by Redazione
Posted on Ottobre 23, 2007
La nostra è per davvero una società liquida. Tutto può accadere o non accadere, tanto è lo stesso. Puoi applaudire una cosa il mercoledì sera e il suo contrario il giovedì mattina. Consumi indifferentemente la fiction di "Guerra e pace” (che Dio perdoni la RAI anche di questo!) e "Ciao Darwin": lo stress culturale è lo stesso. Tutti lì a dire che la società italiana è profondamente antipolitica da sempre, e dunque gioisce quando trova un nuovo profeta: negli anni Giannini, Bossi, Berlusconi, Di Pietro, Moretti, Grillo e infiniti altri.
Ciaonè, 23 ottobre 2007
La nostra è per davvero una società liquida. Tutto può accadere o non accadere, tanto è lo stesso. Puoi applaudire una cosa il mercoledì sera e il suo contrario il giovedì mattina. Consumi indifferentemente la fiction di "Guerra e pace” ( che Dio perdoni la RAI anche di questo! ) e "Ciao Darwin": lo stress culturale è lo stesso. Tutti lì a dire che la società italiana è profondamente antipolitica da sempre, e dunque gioisce quando trova un nuovo profeta: negli anni Giannini, Bossi, Berlusconi, Di Pietro, Moretti, Grillo e infiniti altri.
Poi però, questa Italia, piccola e disastrata, porta sì trecentomila persone da Grillo, ma ne porta a votare cinque milioni con il sindacato, trecentomila da Fini al Colosseo, tre milioni a votare il segretario del Partito Democratico, un milione a san Giovanni, con la sinistra radicale. Tutto nel giro di neanche due settimane. Segnali contraddittori ma anche vitali. Poi però, con impulso mitologico, l’Italia mangia i suoi figli nel giro di pochi giorni. Come si fa, dico io, a dare il plebiscito a Veltroni e poi stroncare il film del suo esegeta, dell’intellettuale di riferimento, del suo futuro ministro della propaganda? Colui che depura i pensieri da qualunque contenuto e li rende aerei, eterei, impalpabili, ma non te ne fa accorgere? Come si fa a non capire che bocciando un film, tratto da un suo libro (Seta), che già vestiva di parole il nulla, si fa male al Paese? Spesso dicono che l’Italia non merita i suoi cervelli. Sono d’accordo: che ha fatto di male?
Ciaonè, 23 ottobre 2007
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