Senato: via libera al ddl sicurezza
by Redazione
Posted on Febbraio 6, 2009
Il disegno di legge recante “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica” (ddl n.733) passa al Senato con 154 voti favorevoli e 114 contrari. Il provvedimento, profondamente modificato dalle Commissioni riunite e ulteriormente emendato nel corso dell’esame da parte dell’Assemblea, interviene in modo determinante sulla legislazione in materia di immigrazione.
Viene introdotta la tassa sul rilascio e rinnovo del permesso di soggiorno da un minimo di 80 ad un massimo di 200 euro. Viene previsto l’obbligo per i cittadini stranieri di sottoscrivere «un accordo di integrazione» con crediti periodici che aumentano o diminuiscono in base al comportamento (il c.d. permesso a punti) e il rilascio del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo viene subordinato al superamento, da parte del richiedente, di un test di conoscenza della lingua italiana. L’iscrizione all’anagrafe o eventuali variazioni sono sottoposte alla verifica da parte del Comune dell’idoneità dell’immobile sotto il profilo igienico-sanitario.
È confermato il reato di “ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato” punito non più con il carcere, ma con un’ammenda da 5mila a 10mila euro e l’espulsione. Per chi rimane in Italia nonostante il foglio di via scatta il carcere fino a 4 anni. Nasce il Fondo rimpatri, finanziato in parte dalla nuova tassa sui titoli di soggiorno, per le spese di rimpatrio degli irregolari e le associazioni culturali e religiose sospettate di terrorismo possono essere sciolte e i relativi beni confiscati.
Resta, invece, di 60 giorni il periodo massimo di permanenza nei Centri di identificazione, la proposta del trattenimento fino a e 18 mesi, come originariamente previsto, non è stata approvata.
Il ddl, inoltre, porta da sei mesi a due anni il termine dopo il quale chi ha sposato un italiano può chiedere la cittadinanza e stabilisce l’obbligo di esibire il permesso di soggiorno per sposarsi. Sono ancora previste strette sui ricongiungimenti familiari e chi gestisce attività di money transfer – dispone il decreto – deve «acquisire e conservare per dieci anni» copia del permesso di soggiorno dei clienti non comunitari; in mancanza dove essere fatta un’apposita segnalazione all’autorità locale di pubblica sicurezza, trasmettendo i dati identificativi del soggetto.
Particolari critiche ha, infine, destato la misura che prevede la possibilità per i medici di denunciare i migranti irregolari che ricorrono alle strutture sanitarie in seguito alla previsione dell’abolizione dell’art.35, comma 5 del Testo Unico Immigrazione che ne sancisce il divieto.
Il provvedimento deve ora passare il vaglio della Camera dei Deputati e, qualora dovessero esserci ulteriore modifiche, tornare nuovamente in Senato per l’approvazione nella versione definitiva e la successiva entrata in vigore.
Maria Carla Intrivici
6 febbraio 2009
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