Semina riapre, i ragazzi aspettano ma c’è bisogno di aiuto
by Redazione
Posted on Febbraio 20, 2017
Abbiamo riaperto da più di una settimana il Centro Semina (c’è molta provenienza immigrata, ma non solo), un centro giovanile interculturale, dove ragazzi dai 6 ai 18 anni vengono per essere aiutati a studiare, socializzare, in poche parole a diventare adulti civili e consapevoli di diritti e doveri.
Il Centro è in via Policastro 45 , al terzo piano dell’ ex scuola Pavoni, nella zona di Torpignattara.
Il centro, diretto dal Prof. Vanni Piccolo e animato da altri volontari, come lui, ha bisogno ancora di molti rinforzi come insegnanti/educatori.
È aperto tre pomeriggi a settimana (lunedì, mercoledì e venerdì ) dalle 16.00 alle 18.30, presto vorremmo arrivare fino alle 19.00. Ma per far questo abbiamo bisogno dell’aiuto di competenze, esperienze e tanta buona volontà.
C’ è un grande bisogno di insegnanti di MATEMATICA, SCIENZE, INGLESE, LETTERE. Matematica rappresenta la maggiore necessità.
E POI C’ È BISOGNO DI QUALCUNO CHE, CON SANTA PAZIENZA, METTA SU UN PICCOLO LABORATORIO DI LETTURA E RICONOSCIMENTO DELLE PAROLE.
È un lavoro duro ma eroico: ci sono giovanissimi figli d’immigrati che conoscono l’italiano ancor meno dei propri ragazzi e che quindi non possono essere di alcun aiuto nei loro percorsi scolastici, e sentono la fatica di questo inserimento.
UN BUON E APPASSIONATO INSEGNANTE DI ITALIANO, ANDREBBE BENONE.
Per i più piccoli (scuola elementare) c’è bisogno di maestri (non necessariamente diplomati alle magistrali); serve lavoro di animazione, cura e sostegno nei compiti per i più piccoli. Figure a metà fra l’insegnante, il genitore, il fratello maggiore…
Due avvertenze molto importanti : chi fa il volontario in un centro come il nostro deve sempre avere presente: 1) sostenerli nello studio o nelle attività sociali e ricreative vuol dire soprattutto educare e sostenere dei giovani a crescere. Insegnare per noi è soprattutto “restituire” e “formare”; 2) quelli del centro Semina non sono ragazzi difficili, ma sono ragazzi quasi sempre respinti, messi ai margini. Per la lingua, per la religione, per incompetenza degli insegnanti, certe volte.
A tutti coloro che vogliono aiutarci, e che fraternamente ringraziamo fin d’ora, mandiamo un caloroso abbraccio.
Lascia un commento