Salviamo la cultura
by Redazione
Se non ci fosse la crisi la gente avrebbe fatto anche di più. Nel disastro culturale che ci circonda molti nomi noti e molta gente comune hanno voluto dare un po’ di sostegno alla cultura che muore. Tutti sanno bene che si tratta solo di terapia del dolore: è come comprare un po’ d’erba ad uso terapeutico per far morire il paziente almeno con dignità. C’è chi ha dato una mano agli occupanti del Teatro Valle, chi ai coristi e orchestrali del Teatro dell’Opera, chi cerca di portare minestra e patate bollite agli occupanti dell’ex cinema America per non farlo diventare magari un porno–shop. Purtroppo, c’è da scegliere.
Io personalmente ho deciso di sputtanarmi due mesi di stipendio per comprare un po’ di biglietti dell’ultimo film della Guzzanti, la Trattativa di cui, si dice, che dove è proiettato abbiano messo le cassiere in mobilità perché non hanno un cavolo da fare. La Sabinona nostra ha però il merito di non farsi assistere solo dalla carità pubblica e privata, cerca per come può e sa, di autopromuoversi. E che ti inventa? Posta un twitt sul quale dice che Riina e Bagarella avrebbero avuto tutto il diritto di presenziare durante l’audizione del Capo dello Stato da parte dei giudici di Palermo. E aggiunge un altro paio di scemenze che ve le raccomando… Poi, per aiutare la gente a capire meglio, la invita a vedere il suo film. E qui subentro io. Ne ho comprati un migliaio (guadagno bene!) e li regalerò a chi me li chiederà. Senza preferenze, chi arriva prima meglio alloggia, fino a esaurimento scorte. Perché lo faccio? Per ricordare a chi se lo fosse dimenticato che alcuni è di questa sinistra che hanno nostalgia.
Fabrizio Molina, 10.10. 2014
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