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Ricordate Gorby?

by Redazione

La visita di Putin in Italia sta destando grandi polemiche. Ebbè, che volete, c’è sempre qualche imbecille che pensa che chi ammazza o fa ammazzare giornalisti, chi si vanta del genocidio ceceno, chi civetta coma una gatta in calore con il nazista di Theran, non dovrebbe essere ricevuto con tutti gli onori.

E c’è sempre qualche saggio che fa notare che se non vogliamo tornare alla stufa a legna, a fare in quattro il bagno nello stesso bacile o rinunciare ai “ Quattro salti in padella”, ci serve l’energia di Putin e, dunque, basta con le menate sui diritti umani. Queste mi paiono le principali tesi in campo; in pratica una contrapposizione frontale tra bischeri e donnacce.

Ciaonè, 15 marzo 2007

La visita di Putin in Italia sta destando grandi polemiche. Ebbè, che volete, c’è sempre qualche imbecille che pensa che chi ammazza o fa ammazzare giornalisti, chi si vanta del genocidio ceceno, chi civetta coma una gatta in calore con il nazista di Theran, non dovrebbe essere ricevuto con tutti gli onori.

E c’è sempre qualche saggio che fa notare che se non vogliamo tornare alla stufa a legna, a fare in quattro il bagno nello stesso bacile o rinunciare ai “ Quattro salti in padella”, ci serve l’energia di Putin e, dunque, basta con le menate sui diritti umani. Queste mi paiono le principali tesi in campo; in pratica una contrapposizione frontale tra bischeri e donnacce.

C’è invece un problemino di nicchia che vorrei segnalare al riguardo e che mi pare un tantino sottaciuto.
Ricordate Gorbaciov? Fu segretario del partito e ultimo presidente dell’URSS. Forse lo elessero per sbaglio, perché subito cominciò a parlare di cambiamento (perestroika) e trasparenza (glasnost). In Europa lo adoravano tutti; quando veniva a farci visita, la gente agitava nell’aria gli accendini come ai concerti di Sting, le casalinghe di Voghera gli mettevano in braccio i pargoletti. Gorby avviò la più difficile e profonda e grande rivoluzione immaginabile nel suo Paese che, lo diciamo per gli insufficienti in geografia, va dall’Europa all’Asia. Cosa chiedeva alla comunità internazionale?

Tempo! Perché, diceva, non si trasforma un quinto dell’umanità in qualche mese. Non fu ascoltato. Chi regnava, sul mondo e sulla Chiesa voleva veder cadere il colosso d’argilla sotto il proprio regno. Fu così. Il colosso cadde e arrivarono Eltsin, Cernomirdyn, Putin. Che non avevano più bisogno di ispirarsi a Lenin. Gli bastava Al Capone come padre fondatore.

Ciaonè, 15 marzo 2007


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