Rebecca, la prima moglie
by Redazione
Posted on Aprile 8, 2008
Siccome mi hanno insegnato che prendersela con gli ammalati è da maleducati, non dirò niente sulle esternazioni di Bossi. E nemmeno su quelle di Calderoli che, di certo, bene non sta nianca lù.
Parliamo dunque di televisione poiché, a parte la Lega, nell’Italia politica non accade nient’altro di rilevante. Ieri sera non l’ho saputo evitare; lo sapevo che mi sarei fatto male, come lo sa un ex alcolista che si fermi all’osteria, ma come facevo a resistere a quel titolo e al suo inventore?
Ciaonè, 8 aprile 2008
Siccome mi hanno insegnato che prendersela con gli ammalati è da maleducati, non dirò niente sulle esternazioni di Bossi. E nemmeno su quelle di Calderoli che, di certo, bene non sta nianca lù.
Parliamo dunque di televisione poiché, a parte la Lega, nell’Italia politica non accade nient’altro di rilevante. Ieri sera non l’ho saputo evitare; lo sapevo che mi sarei fatto male, come lo sa un ex alcolista che si fermi all’osteria, ma come facevo a resistere a quel titolo e al suo inventore?
Rai Uno ha infatti trasmesso uno dei più inquietanti, limacciosi e straordinari film di Sir Alfred Hitchcock “Rebecca, la prima moglie”. Un remake di quello che fu un capolavoro e i cui interpreti di allora non citerò, per non indurre al suicidio quelli visti ieri sera. Un Alessio Boni davvero indimenticabile. Aristocratico e altero come un emigrante lucano degli anni ’30, fervido e tenebroso come un cartone di Mazinga. E poi la giovane Cristiana Capotondi, più adatta senz’altro al ruolo della Piccola Fiammiferaia o a quello di Ciop in un cartoon della Disney. Ma, mi chiedo: moltissimi anni fa, un pazzo ungherese entrò in San Pietro e prese a martellate il Mosè.
Arrestato! Ci sarebbe pure mancato altro. Se io oggi entrassi agli Uffizi e facessi pipì sotto ad un Mantegna verrei incarcerato o no? Allora perché alla Rai, al regista, al produttore, che tutti insieme hanno massacrato un’opera d’arte, neanche una multa? Mistero! Vien quasi voglia di tornare ad occuparsi della Lega.
Ciaonè, 8 aprile 2008
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