Pietà, solo pietà. E orrore
by Redazione
Posted on Luglio 25, 2008
Marina Petrella è una ex brigatista di mezza tacca. Mediocre, culturalmente malferma, irretita da una comunità di macellai idioti denominata Brigate Rosse. Pensare che si sono versati fiumi di inchiostro, svolto milioni di ore di informazione, convocato miliardi di convegni, finanziato bilioni di tonnellate di carta usata per ricerche che ci servissero a capire gente come Moretti, Bonisoli, Alunni, Faranda, Morucci, Curcio e, soprattutto, Tony Negri, è la narrazione più terribile del declino di una civiltà, la nostra. Se penso a quanti si sono guadagnati cattedre universitarie civettando con la fenomenologia terrorista, mi vengono i brividi. Negli ultimi dieci anni poi, soprattutto con il clima di concorrenza che c’è nelle università, si fa a chi la spara più grossa. Se prima si dava un’innocua laurea ad honorem a Rigoberta Nenciù, o si invitava Benigni a leggere Dante, poi si è passati a invitare i terroristi a parlarci di globalizzazione e ingiustizie sociali. Perché non si è mai pensato di convocare la banda Bassotti per ragionare di commercio equo e solidale?
Ciaonè, 25 luglio 2008
Marina Petrella è una ex brigatista di mezza tacca. Mediocre, culturalmente malferma, irretita da una comunità di macellai idioti denominata Brigate Rosse. Pensare che si sono versati fiumi di inchiostro, svolto milioni di ore di informazione, convocato miliardi di convegni, finanziato bilioni di tonnellate di carta usata per ricerche che ci servissero a capire gente come Moretti, Bonisoli, Alunni, Faranda, Morucci, Curcio e, soprattutto, Tony Negri, è la narrazione più terribile del declino di una civiltà, la nostra. Se penso a quanti si sono guadagnati cattedre universitarie civettando con la fenomenologia terrorista, mi vengono i brividi. Negli ultimi dieci anni poi, soprattutto con il clima di concorrenza che c’è nelle università, si fa a chi la spara più grossa. Se prima si dava un’innocua laurea ad honorem a Rigoberta Nenciù, o si invitava Benigni a leggere Dante, poi si è passati a invitare i terroristi a parlarci di globalizzazione e ingiustizie sociali. Perché non si è mai pensato di convocare la banda Bassotti per ragionare di commercio equo e solidale?
Detto ciò la Petrella va scarcerata. Per pietà, solo per pietà. Pesa trentanove chili, è depressa in modo cronico, non credo camperà a lungo. Liberatela e arrestate il primo che gli fa un’intervista. Liberatela e fate che possiamo dimenticarcela. A turbarci basta l’orrore che proviamo nel pensare agli intelligentoni di Capalbio, quelli che non si sa quando e perché si mobilitano: rapiscono Simona Pari e Simona Torretta in Iraq? Apriti cielo! Rapiscono Jolanda Occhipinti e Francesco Paganini in Somalia? Rispondono infastiditi di essere già in vacanza. C’è Negri e Battisti in pericolo di estradizione in Francia? Ci massacrano i maroni. Sta per crepare la Petrella? Loro parlano di Grillo e di Piazza Navona. Vergogna! Detto questo, tutti loro, Petrella compresa, alla larga da me.
Ciaonè, 25 luglio 2008
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