Perch
by Redazione
Posted on Febbraio 16, 2006
La dottrina delle vecchie, impagabili suore del nostro catechismo su questo punto era inflessibile: domandarsi il perché di una prova, anche la più dura, equivale ad una bestemmia, perché mette in questione gli imperscrutabili disegni del Cielo. Questa è una delle regole più ostiche da seguire. Mille volte mi sono domandato, perché? E senza senso di colpa, per giunta.
Ciaonè, 14 luglio 2003
La dottrina delle vecchie, impagabili suore del nostro catechismo su questo punto era inflessibile: domandarsi il perché di una prova, anche la più dura, equivale ad una bestemmia, perché mette in questione gli imperscrutabili disegni del Cielo. Questa è una delle regole più ostiche da seguire. Mille volte mi sono domandato, perché? E senza senso di colpa, per giunta.
In questo periodo mi chiedo perché mai mi sia dovuto interessare di migrazioni. Certo anche l’ornitologia avrà i suoi problemi, ma vuoi mettere? Me lo chiedo quando sento Bossi e i bossiani, quando sento Tremaglia che non è riuscito a dare uno straccio di spiegazione ragionevole a mezzo secolo di vita sprecato per arrivare a far votare Mario Bianchi sulla abrogazione dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori, Il Bianchi che da quattro generazioni vive in Argentina. Oggi me lo chiedo una volta di più quando sento Liberazione, un quotidiano che si dice intelligente perché comunista, emozionarsi fino alle lacrime in occasione dei quarant’anni di Playboy e per la scelta di questo periodico da impotenti di omaggiare la globalizzazione della bellezza "aumentando il mix etnico delle modelle". Il Signore, nella Sua immensa pietà, saprà perdonarci se a volte ci chiediamo: "perché?"
Ciaonè
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