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L’afflusso di nuove energie, nelle parole del Presidente

by Redazione

L’«afflusso di nuove energie, provenienti da ogni parte del mondo e radicatesi nel nostro paese, è un fattore di freschezza e di forza per la nazione italiana». Principio che «dovrebbe ispirare e guidare le scelte della politica e, in concreto, le decisioni legislative». Queste le parole del Presidente della Repubblica che, ieri, ha accolto al Quirinale i “nuovi cittadini italiani”. Concetti pienamente condivisi dal Presidente della Camera, Gianfranco Fini, che ha auspicato una nuova legge sulla cittadinanza: «Il paese è profondamente cambiato, i tempi sono maturi».

Dichiarazioni pienamente condivisibili e che sosteniamo incondizionatamente. Ma ci si chiede: qual è il nesso tra queste solenni affermazioni e quanto sta accadendo in Senato relativamente all’approvazione del Disegno di legge sicurezza?
Il provvedimento rappresenta palesemente un inasprimento della normativa in vigore in nome della “sicurezza” e della “lotta alla irregolarità”, ma che, di fatto, sembra più ispirato dalla logica del contrasto dell’immigrazione tout court. Si parla di permesso do soggiorno a punti,  di reato di clandestinità (derubricato da delitto a contravvenzione), si autorizzano le “ronde” di cittadini, si impedisce il matrimonio all’irregolare e si subordina l’ottenimento della carta di lungo soggiornante al superamento di un esame d’italiano. La Lega Nord, ieri, ha poi presentato altri improponibili emendamenti, primo far tutti il blocco per due anni dei flussi degli stranieri in Italia.

C’è chiaramente un discrasia di fondo, una schizofrenia del sistema o solamente il prevaricare di una forza politica: la Lega, che all’interno della maggioranza, impone la propria visione politica fatta di slogan e pregiudizi. Dal 1994, quando è entrato in scena il Carroccio, si assiste all’offuscamento di politiche “di destra” e “di sinistra” in tema di immigrazione; prevale una politica “leghista” di natura sciaguratamente emotiva e consapevolmente vocata ad imbarbarire la sensibilità civica di una parte del Paese. Questa deriva non riguarda peraltro l’immigrazione soltanto, bensì più ampi aspetti della politica estera, come nel recentissimo caso delle irridenti smentite che la Lega ha riservato al Premier Berlusconi che ad Ankara ha assunto l’impegno per l’Italia di aiutare in ogni modo “l’europeizzazione” della Turchia.

Prese di posizioni, dichiarazioni, provvedimenti inadeguati e inopportuni, che alimentano consapevolmente il clima di “paura e insicurezza” sempre più diffuso nella nostra comunità e che fanno perdere credibilità al nostro Paese sia agli occhi dei cittadini stessi che all’estero.

Leggi il discorso del Presidente della Repubblica

(14 novembre 2008)


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