MIUR: dati e linee guida per la Scuola
by Redazione
Posted on Ottobre 30, 2007
Sono più di mezzo milione gli alunni con cittadinanza non italiana iscritti nelle scuole della Penisola nell’anno scolastico 2006/2007, il 5,6% sul totale della popolazione scolastica, presenti in particolare nella scuola d’infanzia e nella primaria (in oltre 600 sedi di queste scuole si supera il 20% di stranieri).
Negli ultimi anni la crescita si è concentrata sull’istruzione secondaria di secondo grado: 102.829 alunni, l’80% negli istituti tecnici e commerciali.
Questi gli ultimi dati presentati dal Ministero dell’Istruzione.
In numero assoluto ai primi posti le province di Milano e Roma.
Variegate le cittadinanze: sul totale delle istituzioni scolastiche nelle quali si supera il 20% di iscritti non italiani, ve ne sono 216 in cui la presenza di alunni stranieri è costituita da oltre 20 diverse nazionalità.
Inoltre, per rispondere alle dinamiche legate all’aumento progressivo di alunni stranieri nelle scuole è stato presentato dal Ministro Fioroni un documento dell’Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e l’educazione interculturale.
La “via italiana per la scuola interculturale” si basa sui seguenti principi: universalismo, diritto all’istruzione per tutti; scuola comune, no a scuole ghetto; intercultura, dialogo e confronto tra le culture.
Sicuramente la scuola come “soggetto educatore”, che trasmette alle nuove generazioni le regole di convivenza, deve affrontare e gestire le nuove dinamiche legate alle trasformazioni di una società che si evolve inarrestabilmente verso una dimensione multietnica e multiculturale.
Innanzitutto c’è da affrontare il problema della lingua: “condizione di base per essere capiti, per partecipare e sentirsi parte della comunità, scolastica e non”, come afferma il documento.
Previsti: risorse finanziarie, formazione dei docenti e dei dirigenti scolastici, collaborazioni con Associazioni e Enti locali, accordi sul territorio per evitare ghetti, tra gli interventi considerati necessari.
In effetti, alcuni dati recenti hanno messo in evidenza il c.d. fenomeno dei “ritardi” che si caratterizza per il sommarsi nella progressione dell’anno scolastico, in particolare tra gli alunni stranieri (incidenza del 43,2%). La presenza di studenti con età elevate rispetto alla classe frequentata è dovuta a situazioni di evidente svantaggio linguistico degli alunni stranieri, l’impegno scolastico dei quali non è di solito inferiore a quelli di nazionalità italiana.
La via italiana per la scuola interculturale è ancora lunga da percorrere, con tutti gli attori dentro e fuori la scuola nella “scena educativa”.
Dario Porta
(30 ottobre 2007)
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