Ministero dell’Interno: nati in Italia e cittadinanza
by Redazione
Posted on Novembre 15, 2007
Mentre prosegue l’iter parlamentare della riforma legislativa relativa alla cittadinanza il Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno ha emanato una circolare sull’acquisizione della cittadinanza italiana per gli stranieri nati in Italia (circolare del 7 novembre 2007 n. 22).
Il provvedimento considera il fenomeno del consistente aumento di nascite di bambini stranieri in Italia che, divenuti maggiorenni, chiedono di acquisire la cittadinanza italiana dovendo dimostrare di aver risieduto legalmente nel territorio italiano senza interruzioni, fino alla maggiore età. Infatti, gli aspiranti cittadini si trovano – come è stato segnalato da alcuni Comuni italiani – in condizioni di difficoltà nel momento della presentazione dei documenti prescritti, in quanto alcuni genitori non provvedono, o lo fanno in ritardo, a inserire nel proprio permesso di soggiorno i figli nati in Italia o ad iscriverli nell’anagrafe del Comune di residenza.
Il periodo di “residenza legale” da valutare, ai sensi della legge in vigore (l. n. 91/92) nonché del D.P.R. del 12 ottobre 1993 n. 572 – che disciplinano l’acquisto della cittadinanza italiana per lo straniero che via abbia risieduto regolarmente in Italia senza interruzioni fino alla maggiore età – è oggetto della documentazione che il richiedente deve allegare: fin dalla nascita in Italia, il possesso del regolare permesso di soggiorno, annotato su quello dei genitori e la registrazione nell’anagrafe del Comune di residenza.
Così nell’ambito della discrezionalità lasciata dall’attuale normativa e dei principi sviluppati dalla recente giurisprudenza, il Governo prosegue nella definizione dei criteri per applicare la legge sulla cittadinanza.
L’iscrizione tardiva del minore presso un Comune italiano non dovrà essere considerata ostativa ai fini dell’acquisto della cittadinanza italiana, qualora venga presentata dal migrante una documentazione che dimostri la sua effettiva presenza continuativa nel nostro Paese nel periodo antecedente l’iscrizione anagrafica, quale certificazione medica, scolastica etc. La circolare ministeriale si orienta nel senso di valutare positivamente che i richiedenti la cittadinanza, avendo vissuto, frequentato le scuole, si sentano ormai già parte di una collettività, evitando al tempo stesso che omissioni o ritardi, non imputabili al minore, possano arrecargli danno.
Tali criteri hanno come obiettivo di completare, specificatamente per il minore, quelli indicati dalla direttiva di gennaio del Ministero dell’Interno (circolare del Ministero dell’Interno n. K. 60.1 del 5 gennaio 2007) sul percorso di inserimento del cittadino straniero nel tessuto sociale del Paese, verificando non solo il tempo ma la qualità della sua permanenza nel territorio, nonché l’autenticità dell’aspirazione a divenire cittadino italiano.
Dario Porta
(15 novembre 2007)
Circolare Ministero Interno Cittadinanza_linee interpretative
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