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Meno male che Silvio c’è

by Redazione

Rivolgo un pensiero affettuoso e fraterno a chi non ha più il babbo; un abbraccio partecipe e dolente a chi è rimasto senza la mamma; mi annullo nel supplizio di chi è completamente orfano.
Per coloro che hanno avuto una vita normale, perdere i genitori è, come diceva quella meravigliosa creatura di mia figlia già a sette anni, perdere “le porte della nostra vita” e con esse la giovinezza, l’innocenza, il diritto ad avere, qualche volta, il vezzo del pupo. Morti loro siamo condannati ad essere grandi per sempre. Pensateci, altro che Guantanamo.

Ciaonè, 23 giugno 2008

Rivolgo un pensiero affettuoso e fraterno a chi non ha più il babbo; un abbraccio partecipe e dolente a chi è rimasto senza la mamma; mi annullo nel supplizio di chi è completamente orfano.
Per coloro che hanno avuto una vita normale, perdere i genitori è, come diceva quella meravigliosa creatura di mia figlia già a sette anni, perdere “le porte della nostra vita” e con esse la giovinezza, l’innocenza, il diritto ad avere, qualche volta, il vezzo del pupo. Morti loro siamo condannati ad essere grandi per sempre. Pensateci, altro che Guantanamo.

Io, che condivido questa condizione con milioni di altri italiani, metto a loro disposizione ciò che ho trovato e che può essere di giovamento ad ognuno di questi nostri connazionali. Quando sono infelice e depresso e mi mancano i miei, penso a Berlusconi. Ci penso tanto, intensamente, stringo i pugnetti e gli occhi… mi rincantuccio nel mio lettino e sogno che Silvio, come papà Gambalunga, venga a farmi le coccole e a scacciare la mia malinconia. E lui puntualmente arriva, non da amico, proprio da papone. Non si limita a prepagarmi la card per quando sarò vecchio, a ricaricarmi il cellulare, a togliermi l’ICI dalla casa che non possiedo, a scaricarmi nel corridoio il pandoro e il mandorlato; egli allevia soprattutto le ansie del mio spirito, come fosse mio padre, appunto.

Litiga col parroco perché il corso di catechismo duri di meno, spintona il pediatra perché mi ha lasciato una cicatrice al braccio che mi ha vaccinato, cose così, che però ti fanno sentire bene e protetto. Nel prossimo sogno, papà Silvio, ha promesso che mi porterà pure la Comunione per i divorziati.

Ciaonè, 23 giugno 2008


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