Linee guida per le MGF
by Redazione
Posted on Marzo 27, 2008
E’ stato pubblicato, il 25 marzo, sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministro della salute del 17 dicembre 2007 che attua l’art. 4 della legge n. 7 del 9 gennaio 2006 recante «Disposizioni concernenti la prevenzione e il divieto delle pratiche di mutilazione genitale femminile» (MGF).
Il provvedimento definisce le linee guida destinate alle figure professionali sanitarie nonché ad altre figure professionali che operano con le comunità dei migranti provenienti da Paesi dove sono effettuate le mutilazioni genitali femminili per realizzare un’attività di prevenzione, assistenza e riabilitazione delle donne e delle bambine sottoposte a tali pratiche.
Il documento si compone di due parti interdipendenti: una introduttiva di carattere socio-antropologico che illustra le “profonde motivazioni” di natura psicologica, economica, sociale e culturale, nonché le dimensioni e le caratteristiche del fenomeno in Italia. Una seconda parte invece contiene le vere e proprie linee guida per gli operatori sanitari e quelli socio-culturali affinché con chiare indicazioni tecnico sanitarie possano correttamente affrontare nell’esercizio della loro attività professionale questo problema, assistendo e riabilitando le donne che ne sono vittima e allo stesso tempo agendo nella fase preventiva in un rapporto di fiducia e di dialogo.
Secondo i dati forniti dal Ministero dell’Interno, in Italia la presenza di donne straniere titolari di permesso di soggiorno (valido al 31 luglio 2006), provenienti da Paesi a tradizione escissoria è pari a 188.047, di cui 125.421 (66,7%) ha tra i 19-40 anni, 54.738 (29,1%) ha oltre 40 anni, 7.070 (3,8%) ha dai 14-18 anni e 818 sono bambine con meno di 13 anni (0,4%).
Sono 140 milioni le bambine e le donne che vengono infibulate nel mondo. 28 i Paesi dove vengono praticate le mutilazioni genitali femminili: soprattutto in Africa, ma anche in alcune zone asiatiche, in Europa, Stati Uniti, Canada e Australia. L’Italia è uno dei Paesi europei dove questa pratica è reato (art. 583 bis del Codice penale). La Svezia già nel 1979 ha adottato una legge contro le mutilazioni, seguita nel 1985 dalla Gran Bretagna. In Germania e in Francia non esiste una specifica normativa anche se questa violenza viene fatta comunque ricadere in alcune norme del codice penale.
Punire con legge l’infibulazione è l’inizio di un importante percorso di riconoscimento del diritto inviolabile delle donne alla salute e all’integrità fisica. Allo stesso tempo è importante la continua informazione e sensibilizzazione per diffondere la conoscenza dei rischi psico-fisici connessi a tale violenza e ridurre i margini di lesione della dignità umana, non solo in Italia ma anche nei Paesi di origine dei cittadini stranieri dove purtroppo c’è ancora questo fenomeno.
Dario Porta
(27 marzo 2008)
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