Le accuse ingiuste
by Redazione
Posted on Ottobre 11, 2007
Ho fatto outing diversi anni fa. Da ragazzo sono stato comunista. Molto comunista. Tanto comunista che non sono mai passato con Forza Italia. Né, tantomeno, sono rimasto comunista. Sto lì, politicamente sospeso, aspettando Godot come Estragon e Vladimir; cercando di fare qualcosa, di vivere in quel certo modo che mi permetta di rispettarmi ancora. A volte mi riesce, altre meno.
Ciaonè, 11 ottobre 2007
Ho fatto outing diversi anni fa. Da ragazzo sono stato comunista. Molto comunista. Tanto comunista che non sono mai passato con Forza Italia. Né, tantomeno, sono rimasto comunista. Sto lì, politicamente sospeso, aspettando Godot come Estragon e Vladimir; cercando di fare qualcosa, di vivere in quel certo modo che mi permetta di rispettarmi ancora. A volte mi riesce, altre meno.
Ho smesso di essere comunista non tanto perché me l’abbia cortesemente chiesto Bondi, certo anche, ma soprattutto perché mi ha colpito il fatto che mentre il mondo cambiava e i lavoratori si davano volenti o nolenti un appuntamento in qualche posto, il comunismo era sempre da un’altra parte.
E’ capitato, per non allontanarci troppo, con l’abolizione del punto unico di contingenza, è successo col voto degli italiani all’estero, è successo con la Biagi, è successo ieri col referendum che è stata una disfatta. Per Bertinotti, per Marco Rizzo, per Rinaldini, per Cremaschi. La base, penseranno, non li ha capiti. Può darsi. Proprio loro dovevano subire questa Waterloo politica e sindacale, che se non ci fossero, penseranno, chissà che fine farebbero gli operai.
Io, più umilmente, li inviterei a domandarsi se non siano piuttosto loro ad aver bisogno dei lavoratori come li immaginano, come li sognano, come li pretendono. Tuta blu, chiavi inglesi e scaldavivande riempito dalla moglie a casa. Ma in fondo è ingiusto accusare questi comunisti di andare contro i lavoratori, sono piuttosto i lavoratori che non capiscono e non li aiutano a sopravvivere.
Ciaonè, 11 ottobre 2007
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