La storia siamo noi
by Redazione
Posted on Ottobre 13, 2008
“La storia deve cambiare”. Lo ha detto, senza mezzi termini Mara Carfagna, Ministro per le Pari Opportunità. E mi pare che proprio non abbia torto. Lo ha detto in un’intervista in cui preannuncia la prossima uscita di Stella a Destra, la sua ultima fatica editoriale in cui traccia il profilo di otto donne importanti di destra che considera un riferimento. Tra le altre, Thatcher, Merkel, Tymoshenko, Palin, Dati. Sostanzialmente ella sostiene che la storia di giudicare le donne che fanno strada dal loro decolleté, sia espressione di un maschilismo da fare ribrezzo. Dice anche che per essere apprezzate bisogna essere brutte e di sinistra, post-sessantottine e stupidamente femministe.
Ciaonè, 13 ottobre 2008
“La storia deve cambiare”. Lo ha detto, senza mezzi termini Mara Carfagna, Ministro per le Pari Opportunità. E mi pare che proprio non abbia torto. Lo ha detto in un’intervista in cui preannuncia la prossima uscita di Stella a Destra, la sua ultima fatica editoriale in cui traccia il profilo di otto donne importanti di destra che considera un riferimento. Tra le altre, Thatcher, Merkel, Tymoshenko, Palin, Dati. Sostanzialmente ella sostiene che la storia di giudicare le donne che fanno strada dal loro decolleté, sia espressione di un maschilismo da fare ribrezzo. Dice anche che per essere apprezzate bisogna essere brutte e di sinistra, post-sessantottine e stupidamente femministe.
Il tema non è del tutto nuovo, nel senso che anche la Thatcher era solita lamentarsi di come la gente si lasciasse incantare dal suo sex appeal piuttosto che dalle ottime cose che ha fatto per massacrare gli inglesi. E la Merkel? Non parliamone, si narra che le sue crisi isteriche circa gli apprezzamenti sul suo fisicaccio, siano proverbiali. Peccato che alla Carfagna nessuno ha parlato della signora Golda Meir, altrimenti non si lamenterebbe del trattamento riservato a lei Ora, dal momento che polemizzare con la signora Carfagna è come sparare col fucile da safari a Pippicalzelunghe, mi vorrei limitare ad un gesto che forse dovrebbe fare con lei un fratello maggiore o uno dei suoi tutori: “ Maretta, sii buona e cerca di ragionare: nessuno ce l’ha con te per ciò che sei stata o ciò che hai fatto, quelli sono affari tuoi. E nessuno ce l’ha con te per ciò che non sei e non sarai mai. Nessuno ce l’ha con te. Nessuno ce l’ha. Nessuno ce. Nessuno! Ecco nessuno, questa forse è la spiegazione”
Ciaonè, 13 ottobre 2008
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