La piattaforma generale sulle politiche migratorie Cgil, Cisl, Uil
by Redazione
Posted on Luglio 6, 2006
Riattivare un confronto costante e sistematico tra Governo e parti sociali, in particolare con il sindacato, e predisporre un atteggiamento di apertura e dialogo in materia migratoria: questo il messaggio del documento generale elaborato recentemente dalle tre confederazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil sul tema dell’immigrazione e portato all’attenzione della nuova maggioranza.
Ciò che si chiede al Governo è «l’avvio di una riforma della normativa riguardante l’immigrazione ed altre normative collegate alla presenza di migranti nel nostro paese, capace di correggere le anomalie e la distorsione del mercato prodotte dall’attuale normativa».
La critica è rivolta alla legge Bossi – Fini. I rigidi meccanismi di ingresso da questa introdotti, uniti ad una politica sui flussi poca accorta, hanno determinato il mancato conseguimento dell’obiettivo dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro, fallimento che ha finito con l’alimentare il mercato del lavoro sommerso e favorito indirettamente il traffico clandestino di persone.
Chiara è, inoltre, la denuncia per il ritardo relativo al riconoscimento di importanti diritti ai migranti nel nostro Paese, tra cui l’estensione del diritto di voto ai cittadini non comunitari, iter che deve cominciare dalla ratifica del capitolo C della Convenzione di Strasburgo. E non meno importante viene definita la riforma della cittadinanza, che deve essere tale da prevedere l’ottenimento di questo diritto da parte dei figli degli immigrati nati in Italia.
Di cittadinanza e di voto si parla anche in un altro documento elaborato dalle organizzazioni sindacali e sottoposto ai Ministeri di interesse in questi giorni. La nota, in cui vengono indicati i provvedimenti attuabili immediatamente senza oneri finanziari, oltre alla controversa questione del “Bonus Bebé”, tratta, tra l’altro, della essenziale ratifica della Convenzione ONU sui diritti dei lavoratori migranti, dell’urgenza di una legge organica sul diritto d’asilo e della necessità di un secondo decreto flussi per regolare tutte le domande eccedenti a quelle previste dal primo decreto, il cui iter ha già avuto inizio il 5 giugno.
Tutto questo in attesa di riscrivere una legge di sistema, per la cui elaborazione si propone l’istituzione di una Conferenza Nazionale del Governo sull’Immigrazione.
Un intervento normativo in campo migratorio è imprescindibile. Qualora non si agisse in tal senso, il rischio – come si legge nel documento congiunto Cgil Cisl Uil – sarebbe quello «in un prossimo futuro, di trasformare in un grave problema quello che è invece un’importante risorsa».
Lo status del migrante è spesso al limite tra diritti concessi “faticosamente” e quelli negati, con povertà e emarginazione continuamente in agguato. A ciò si aggiunge l’ampia fetta di irregolari che secondo le ultime stime ammontano a circa 500 mila; soggetti che, in seguito alla loro condizione illegale, confluiscono nell’economia sommersa, privati della titolarità dei diritti più elementari, ricattati e sfruttati.
Occorre, dunque, intervenire, predisporre nuovi strumenti per una riforma della normativa in materia migratoria e una più razionale gestione del fenomeno. Azioni che, insieme ad una revisione della legge Bossi- Fini, siano rivolte a disciplinare, con provvedimenti di differente natura, i diversi ambiti in cui si articola il complesso fenomeno degli spostamenti umani, nell’ottica di una concreta e attiva politica di Governance.
Maria Carla Intrivici
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(6 luglio 2006)
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