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La luce oltre il buio

by Redazione

Ci sono volte in cui un trascurabile fatto privato, può diventare un fatto pubblico.
L’altra sera ero a cena con due cari amici, come si dice, impegnati in politica. Nel centro sinistra. Devo specificarlo e dopo si capirà perché. Eravamo a Testaccio, quartiere storico di sinistra e di romanisti, ma il tempo passa e sono rimasti i romanisti. Pizzeria confortevole, aria fin troppo tiepida e preferiale, vagamente soporifera. Un sopore che strideva maledettamente con il bruciore delle loro angosce. E delle mie. Ci chiedevamo cosa volesse dire essere di sinistra oggi, quale sia lo spazio per l’innovazione e quale quello per la tutela dei deboli, se l’eventuale vittoria di Obama potrà o no riattivare la speranza di un mondo depresso o se, realisticamente, la probabile vittoria di Mc Cain potrà almeno farci sperare nella fine del buscismo. Di fronte alla portata di questi interrogativi, uno dei due non ha finito la pizza, l’altro ha esagerato col vino e io mi sono precipitato a chiedere il conto. Ho preso sonno dopo due ora che ero a letto.

Ciaonè, 31 luglio 2008

Ci sono volte in cui un trascurabile fatto privato, può diventare un fatto pubblico.
L’altra sera ero a cena con due cari amici, come si dice, impegnati in politica. Nel centro sinistra. Devo specificarlo e dopo si capirà perché. Eravamo a Testaccio, quartiere storico di sinistra e di romanisti, ma il tempo passa e sono rimasti i romanisti. Pizzeria confortevole, aria fin troppo tiepida e preferiale, vagamente soporifera. Un sopore che strideva maledettamente con il bruciore delle loro angosce. E delle mie. Ci chiedevamo cosa volesse dire essere di sinistra oggi, quale sia lo spazio per l’innovazione e quale quello per la tutela dei deboli, se l’eventuale vittoria di Obama potrà o no riattivare la speranza di un mondo depresso o se, realisticamente, la probabile vittoria di Mc Cain potrà almeno farci sperare nella fine del buscismo. Di fronte alla portata di questi interrogativi, uno dei due non ha finito la pizza, l’altro ha esagerato col vino e io mi sono precipitato a chiedere il conto. Ho preso sonno dopo due ora che ero a letto.

Poi stamani, apro il giornale e vedo che, come un impensabile dono, siamo già dentro una nuova speranza, una nuova frontiera, un nuovo sogno. Senza Martin Luther King, senza Kennedy, senza ancora Obama e senza neanche Veltroni che, come tutti sanno, è il concessionario unico per l’Eurasia del kennedismo clintoniano. Scopro infatti che D’Alema, dopo Ikarus, dopo la Fondazione Italianieuropei e dopo Red, oggi sta lavorando ad una sua televisione satellitare. Una tele dove Bersani intervisterà Vasco Rossi, Bobo Craxi suonerà la chitarra con De Gregari e dove i dibattiti politici saranno probabilmente affidati al mago Otelma. Segnalo la notizia per quei miei due amici, così alla prossima pizza magari eviteranno di angosciarmi con domande sul futuro della sinistra.

Ciaonè, 31 luglio 2008


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