La legge sulla sicurezza: dubbi di irragionevolezza e di insostenibilità
by Redazione
Posted on Luglio 20, 2009
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha promulgato la legge recante “Disposizioni in materia di pubblica sicurezza”, approvata il 2 luglio scorso.
Il capo dello Stato ha ritenuto di non poter sospendere l’entrata in vigore di norme ampiamente condivise in sede parlamentare, ma ha espresso delle riserve sul nuovo dispositivo.
Rivolgendosi al Governo, in una lettera che ha accompagnato la firma, Napolitano ha manifestato «perplessità e preoccupazioni» per la «disomogeneità e la estemporaneità di numerose previsioni che privano il provvedimento di quelle caratteristiche di sistematicità e organicità che avrebbero invece dovuto caratterizzarlo». Sono misure normative – continua il Presidente – «eterogenee nei contenuti e frutto di un clima di concitazione» e, come tali, rendono sempre più difficile il rapporto tra il cittadino e la legge; per cui è indispensabile «porre termine a simili “prassi”, specie quando si legifera su temi che riguardano diritti costituzionalmente garantiti e coinvolgono aspetti qualificanti della convivenza civile e della coesione sociale».
Le maggiori criticità si riscontrano nell’introduzione del reato di immigrazione clandestina applicabile anche a chi è presente sul territorio nazionale con effetti difficilmente prevedibili, nelle modifiche in materia di espulsioni che determinano un «difettoso coordinamento normativo» e nell’istituzione delle ronde di cittadini di cui si chiede una pronta definizione. Previsioni che destano preoccupazioni e perplessità perché norme «oscuramente formulate, contraddittorie, di dubbia interpretazione o non rispondenti ai criteri di stabilità e certezza della legislazione» che rischiano di incrinare l’ordinamento giuridico.
Parole amare quelle del Presidente della Repubblica che conclude affermando che, pur non volendo intervenire sull’indirizzo politico, non può, invece, «restare indifferente dinanzi a dubbi di irragionevolezza e di insostenibilità che un provvedimento di rilevante complessità ed evidente delicatezza solleva per taluni aspetti, specie sul piano giuridico».
Un “richiamo morale”, pienamente condivisibile, che non avrà seguito però; la legge, infatti, entrerà in vigore nei tempi previsti.
Maria Carla Intrivici
20 luglio 2009
Lascia un commento