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La forza del destino

by Redazione

Parenti di sangue oppure acquisiti, spesso essere una famiglia significa essere parte (e parti) di un destino comune, di un’affinità elettiva che può esserci anche lì dove allignano dissapori e dispiaceri. Essere famiglia è un’alleanza, una roba seria, altro che storie. Una forma di amore che può comportare scelte dolorose.

Ciaonè, 14 marzo 2007

Parenti di sangue oppure acquisiti, spesso essere una famiglia significa essere parte(e parti) di un destino comune, di un’affinità elettiva che può esserci anche lì dove allignano dissapori e dispiaceri. Essere famiglia è un’alleanza, una roba seria, altro che storie. Una forma di amore che può comportare scelte dolorose.

Prendete i Moratti. Gianmarco è il petroliere, l’uomo degli affari megagalattici, interplanetari. Lo Star Treck dei danè. Succeduto al padre, si è ben presto reso conto che il destino aveva dato a lui la capacità di fare soldi e a suo fratello, quella di spenderli. Ha provato a neutralizzarlo: gli ha comprato il Monopoli, Risiko, Big Gim per farlo giocare. Niente! Alla fine gli ha comprato l’Inter. Gli spende praticamente tutto il profitto, meno quello che gli basta per vivere in un bilocale a Quarto Oggiaro. Ma a lui va bene così. Basta stia lontano dall’azienda. Con un’altra sorella, la Milly, è stato più difficile: la Barby non le piace, alla Prova del cuoco non vuol giocare, alla fine gli ha subaffittato un posto con i Verdi a Milano.

Pecoraro è contento, se no magari il suo posto finiva a qualche fanatico dell’eolico e la Milly passa il tempo. Per il povero Gianmarco, più bravo a far soldi che a scegliersi i parenti, tocca in sorte la Letizia Moratti. Nientedimeno. Non sapendo proprio come intrattenerla, l’ha affibbiata a Berlusconi, che prima l’ha fatta ministro dell’istruzione e ora, sindaco di Milano. Da ministro ce la ricorderemo a lungo, quando i nostri figli saranno costretti ad usare il condizionale, come sindaco vuole più sceriffi nella sua città. Non penso con particolare sofferenza alla città, a Prodi o ai milanesi che debbono cibarsela; penso a Gianmarco Moratti: avrà anche i soldi, ma che vita che fa.

Ciaonè, 14 marzo 2007


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