La conchiglia d’oro
by Redazione
Posted on Aprile 27, 2006
I telegiornali di ieri sera che potrebbero tranquillamente essere trasmessi anche a Kabul, tanto non dicono nulla, hanno usato tutti la stessa formuletta, per commentare l’intervento di Ciampi, al CSM. “Quasi un addio”, l’hanno definito.
Ciaonè, 27 aprile 2006
I telegiornali di ieri sera che potrebbero tranquillamente essere trasmessi anche a Kabul, tanto non dicono nulla, hanno usato tutti la stessa formuletta, per commentare l’intervento di Ciampi, al CSM. “Quasi un addio”, l’hanno definito. Che poetici! Io credo che per i bollettini degli ayatollah italiani, si tratti piuttosto di “quasi un augurio”, che fanno a se stessi. La politica finge di desiderare Ciampi, ma non ci pensano nemmeno. Hanno già fatto l’errore una volta, dal loro punto di vista, perseverare sarebbe diabolico.
Il gran livornese ha detto molto più in quel quarto d’ora di quanto un La Russa potrebbe dire in tutta la vita; soprattutto è apparso dolente o addirittura imbestialito, per non essere riuscito a diminuire i tempi dei processi, che, per lentezza, ci vedono inseguire le Filippine e inseguiti da Timor Est.
Va però anche detto che la riflessiva lentezza è parte della nostra profonda cultura del diritto, la stessa di Calamandrei, Jemolo, Crisafulli. Siamo garantisti a 360°.
Ieri, per esempio è stato denunciato, multato e forse presto messo ai ferri, un ristoratore di Vicenza che, nel suo ristorante La conchiglia d’oro, maltrattava gli astici, mettendoli nella vasca.
Lui dice di aver provato a metterli alla cassa, ma senza successo.
Certo, essere garantisti e giustizialisti complica, ma questi siamo noi!
Ciaonè, 27 aprile 2006
Lascia un commento