I VLADIMIRI

I Vladimiri in politica non mi sono mai piaciuti: non mi piaceva Lenin, non mi piace Luxuria, non mi piace Putin. Non sono io ad avercela su con loro, sono loro che, nei rispettivi campi, esagerano. Lenin, ad esempio, era intollerante al dissenso; solo che se uno lo è al glutine toglie di mezzo pane e pasta, lui toglieva di mezzo i dissenzienti. Esagerava, appunto.

Ciaonè, 23 ottobre 2006

I Vladimiri in politica non mi sono mai piaciuti: non mi piaceva Lenin, non mi piace Luxuria, non mi piace Putin. Non sono io ad avercela su con loro, sono loro che, nei rispettivi campi, esagerano. Lenin, ad esempio, era intollerante al dissenso; solo che se uno lo è al glutine toglie di mezzo pane e pasta, lui toglieva di mezzo i dissenzienti. Esagerava, appunto.

Luxuria dalle comparsate televisive a quelle alla Camera; per carità va tutto a meraviglia, ma i carpentieri di Montecitorio non hanno ancora capito che cavolo di bagno vuole farsi costruire.

Putin, si sa, era bello vispo già nel KGB e da quando comanda sui russi gli ha imposto le manette pure quando devono farsi la doccia.

Dico questo perché non si pensi ad un mio preconcetto positivo per i Vladimiri.

Putin stavolta è andato giù duretto: sarà perché da quando Berlusconi è caduto gli toccherà pagarsi le vacanze o spallarsi sul Mar Nero; sarà perché è invidioso del Presidente israeliano sempre allupato; sarà quel che sarà, ma quando dice che in tema di mafia non vuole lezione dagli italiani, non ha mica tutti i torti. Ha torto invece chi si offende!

Infatti dare ad un dirigente della regione Sicilia uno stipendio di 1553 euro al giorno non fa di questi un mafioso. Né di chi glielo ha concesso. Ma Putin non dava mica del mafioso a qualcuno in particolare, diceva proprio a tutti noi.

Ciaonè, 23 ottobre 2006