I pirla e la speranza
by Redazione
Posted on Dicembre 12, 2006
Si respira nelle strade, nei ristoranti, nei cinema, in libreria. Dentro le famiglie, anche le più impermeabili ai patimenti del mondo. Attraversa e squassa le culture, le appartenenze, le tradizioni. Non c’è chi non lo colga e non c’è alcuno che sappia che fare.
E’ quel diffuso, profondo senso del provvisorio che sembra aver avvolto le nostre esistenze. Difficilmente riusciamo a fare progetti a lunga scadenza e perfino nei sogni coniughiamo tutto al presente, più spesso al passato, quasi mai al futuro.
Facciamo fatica a sperare. Ed anche i fatti positivi che ogni tanto ci sono, non sappiamo più vederli.
Ciaonè, 12 dicembre 2006
Si respira nelle strade, nei ristoranti, nei cinema, in libreria. Dentro le famiglie, anche le più impermeabili ai patimenti del mondo. Attraversa e squassa le culture, le appartenenze, le tradizioni. Non c’è chi non lo colga e non c’è alcuno che sappia che fare.
E’ quel diffuso, profondo senso del provvisorio che sembra aver avvolto le nostre esistenze. Difficilmente riusciamo a fare progetti a lunga scadenza e perfino nei sogni coniughiamo tutto al presente, più spesso al passato, quasi mai al futuro.
Facciamo fatica a sperare. Ed anche i fatti positivi che ogni tanto ci sono, non sappiamo più vederli.
Segnalarli è dunque un atto di servizio alla collettività, che ci fa bene, perché ci dà il senso di fare una cosa giusta per il destino comune. Sotto dunque!
A Theran sono riuniti un gruppetto di psicopatici analfabeti che si sono dati appuntamento per negare l’olocausto degli ebrei. C’è di tutto: ebrei antiebraici, vecchi tromboni che insegnavano applicazioni tecniche alle magistrali ma sono colà in guisa di storici, fascistoni ottuagenari che non gli dà retta nemmeno la badante,…roba così! Lo vedete che c’è anche nell’Islam una ancora inconfessata voglia di ridere e dunque di sperare?
Al contempo, sempre a Theran, una manifestazione di giovani protesta contro Ahmadinejad, quello che se si sveglia di notte e pensa di essere presidente dell’Iran, non riesce a riaddormentarsi.
La Shoa non esiste e Ahmadinejad presidente. Altroché se la gente ha voglia di ridere. E questo deve farci sperare.
Ciaonè, 12 dicembre 2006
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