I come italiani
by Redazione
Posted on Aprile 12, 2006
E’ da ieri, giorno in cui i risultati sono un po’ più ufficiali e richiamano un memorabile 0 a 0 della Triestina con la Fortitudo del ’38, che penso a Tremaglia. Un uomo così, che non ricordi bene se sopravvissuto alla battaglia delle Termophili o ai fascisti i di Salò, uno che dimostra plasticamente che venire al mondo non necessariamente deve avere un senso…
Ciaonè, 12 aprile 2006
E’ da ieri, giorno in cui i risultati sono un po’ più ufficiali e richiamano un memorabile 0 a 0 della Triestina con la Fortitudo del ’38, che penso a Tremaglia. Un uomo così, che non ricordi bene se sopravvissuto alla battaglia delle Termophili o ai fascisti i di Salò, uno che dimostra plasticamente che venire al mondo non necessariamente deve avere un senso e che per darsene uno va promettendo da oltre mezzo secolo il voto agli italiani di Broccolino, deve esserci rimasto di merda ieri. Perdere non “anche” per il voto dei conterranei di Al Capone e Luky Luciano, ma “solo” grazie a loro. C’è da perdersi, come col mitico cioccolato Novi. Ieri simbolicamente l’Italia maggiormente conosciuta all’estero ( anche se non sempre apprezzata), si è data un appuntamento al crocevia della storia: dei senatori con dei cognomi che ricordano i personaggi dei film di Ford Coppola hanno dato la vittoria al centrosinistra e, in una squallida masseria nei pressi di Corleone, è stato arrestato Provenzano. Ma che nesso c’è? E chi ha detto che c’è un nesso, confesso solo un certo disagio…
Ciaonè, 12 aprile 2006
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