Glossario
by Redazione
Posted on Gennaio 9, 2006
Accordo (vedi trattato)
Apolide:
Secondo l’art. 1, comma 1, della Convenzione di New York relativa allo status degli apolidi del 1954, “il termine apolide designa una persona che nessuno Stato considera come suo cittadino per applicazione della sua legislazione”.
Secondo l’art. 1, comma 1, della Convenzione di New York relativa allo status degli apolidi del 1954, “il termine apolide designa una persona che nessuno Stato considera come suo cittadino per applicazione della sua legislazione”.
Assimilazione:
L’assimilazione definisce un processo unidirezionale di adattamento dello straniero al nuovo ambiente sociale. Più precisamente, per Park e Burgess questa costituisce «il processo di interpenetrazione e di fusione per il quale persone o gruppi acquisiscono memorie, sentimenti e attitudini di altre persone o gruppi e, modellati dalla loro esperienza e storia, sono incorporati in una vita culturale comune». In altre parole, ci si aspetta che l’individuo rinunci alle proprie caratteristiche linguistiche, sociali e culturali a favore di un suo completo assorbimento nella società ospitante.
L’assimilazione definisce un processo unidirezionale di adattamento dello straniero al nuovo ambiente sociale. Più precisamente, per Park e Burgess questa costituisce «il processo di interpenetrazione e di fusione per il quale persone o gruppi acquisiscono memorie, sentimenti e attitudini di altre persone o gruppi e, modellati dalla loro esperienza e storia, sono incorporati in una vita culturale comune». In altre parole, ci si aspetta che l’individuo rinunci alle proprie caratteristiche linguistiche, sociali e culturali a favore di un suo completo assorbimento nella società ospitante.
Camminanti:
I Camminanti sono chiamati anche "Siciliani" poiché provengono da Mazara del Vallo, Noto e altri paesi della Sicilia meridionale. Abitano anche le periferie delle grandi città come Napoli, Roma e Milano e svolgono i tradizionali mestieri zingari quali arrotini, fabbricanti di ombrelli o giocattoli che poi vendono come ambulanti.
I Camminanti sono chiamati anche "Siciliani" poiché provengono da Mazara del Vallo, Noto e altri paesi della Sicilia meridionale. Abitano anche le periferie delle grandi città come Napoli, Roma e Milano e svolgono i tradizionali mestieri zingari quali arrotini, fabbricanti di ombrelli o giocattoli che poi vendono come ambulanti.
Carta di Soggiorno:
La carta di soggiorno è un particolare permesso di soggiorno che attribuisce al cittadino straniero facoltà e diritti aggiuntivi rispetto a quelli di cui gode con un normale permesso di soggiorno.
La carta viene rilasciata se il richiedente: è regolarmente soggiornante da almeno 6 anni, è titolare, all’atto della richiesta, di un permesso di soggiorno che consenta un numero non predefinito di rinnovi (lavoro subordinato a tempo indeterminato, lavoro autonomo, famiglia, motivi religiosi se l’attività pastorale è a tempo indeterminato), ha un reddito sufficiente al sostentamento proprio e dei familiari conviventi e non è stato condannato o rinviato a giudizio per i delitti previsti dagli artt. 380 e 381 del codice di procedura penale.
La carta di soggiorno è a tempo indeterminato.
La carta di soggiorno è un particolare permesso di soggiorno che attribuisce al cittadino straniero facoltà e diritti aggiuntivi rispetto a quelli di cui gode con un normale permesso di soggiorno.
La carta viene rilasciata se il richiedente: è regolarmente soggiornante da almeno 6 anni, è titolare, all’atto della richiesta, di un permesso di soggiorno che consenta un numero non predefinito di rinnovi (lavoro subordinato a tempo indeterminato, lavoro autonomo, famiglia, motivi religiosi se l’attività pastorale è a tempo indeterminato), ha un reddito sufficiente al sostentamento proprio e dei familiari conviventi e non è stato condannato o rinviato a giudizio per i delitti previsti dagli artt. 380 e 381 del codice di procedura penale.
La carta di soggiorno è a tempo indeterminato.
Centri di Identificazione:
Si tratta di strutture introdotte dalla legge “Bossi-Fini” in cui vengono trattenuti i richiedenti asilo per verificare la loro nazionalità e identità, per verificare gli elementi su cui si basa la domanda di asilo qualora tali elementi non siano immediatamente disponibili o quando la domanda di asilo sia stata presentata da persona fermata per avere eluso i controlli di frontiera o subito dopo, o comunque in condizioni di soggiorno irregolare. L’allontanamento non autorizzato dai CI equivale alla rinuncia della domanda. In questi centri è previsto per legge l’accesso ai membri dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (ACNUR), agli avvocati e alle organizzazioni di tutela dei rifugiati “con esperienza consolidata nel settore”.
Si tratta di strutture introdotte dalla legge “Bossi-Fini” in cui vengono trattenuti i richiedenti asilo per verificare la loro nazionalità e identità, per verificare gli elementi su cui si basa la domanda di asilo qualora tali elementi non siano immediatamente disponibili o quando la domanda di asilo sia stata presentata da persona fermata per avere eluso i controlli di frontiera o subito dopo, o comunque in condizioni di soggiorno irregolare. L’allontanamento non autorizzato dai CI equivale alla rinuncia della domanda. In questi centri è previsto per legge l’accesso ai membri dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (ACNUR), agli avvocati e alle organizzazioni di tutela dei rifugiati “con esperienza consolidata nel settore”.
Centri di Permanenza Temporanea (Cpt):
Strutture di detenzione istituite dalla legge 40/98 (cosiddetta “Turco-Napolitano”) in cui sono trattenuti cittadini stranieri provenienti da paesi non comunitari e privi dei documenti necessari per soggiornare regolarmente in Italia, raggiunti da provvedimenti di espulsione e di respingimento non immediatamente attuabili. La legge 189/02 (cosiddetta “Bossi-Fini”) ha raddoppiato la durata massima del trattenimento da trenta a sessanta giorni.
Strutture di detenzione istituite dalla legge 40/98 (cosiddetta “Turco-Napolitano”) in cui sono trattenuti cittadini stranieri provenienti da paesi non comunitari e privi dei documenti necessari per soggiornare regolarmente in Italia, raggiunti da provvedimenti di espulsione e di respingimento non immediatamente attuabili. La legge 189/02 (cosiddetta “Bossi-Fini”) ha raddoppiato la durata massima del trattenimento da trenta a sessanta giorni.
Circolare:
Comunicazione scritta fatta da un ufficio ad altri uffici per dare istruzioni o chiarimenti.
Comunicazione scritta fatta da un ufficio ad altri uffici per dare istruzioni o chiarimenti.
Cittadinanza:
Il concetto di cittadinanza, nel suo carattere giuridico-formale, qualifica lo status di quegli individui ai quali lo Stato di appartenenza riconosce il godimento dei diritti civili, sociali e politici perché sono nati sul suo territorio o perché, dopo avervi risieduto per un periodo determinato di anni, ne fanno esplicita richiesta.
Il concetto di cittadinanza, nel suo carattere giuridico-formale, qualifica lo status di quegli individui ai quali lo Stato di appartenenza riconosce il godimento dei diritti civili, sociali e politici perché sono nati sul suo territorio o perché, dopo avervi risieduto per un periodo determinato di anni, ne fanno esplicita richiesta.
Cittadinanza europea:
Con il Trattato di Maastricht del 1992 viene introdotta formalmente la “cittadinanza europea”, con cui si tende a rafforzare e promuovere l’identità europea coinvolgendo sempre più i cittadini nel processo d’integrazione comunitaria. Tale principio è inserito nella Costituzione europea.
E’ considerato cittadino europeo chiunque è cittadino di uno degli Stati membri dell’Unione europea. L’istituto della cittadinanza europea non si sostituisce a quella nazionale, ma è ad essa complementare. Sono cittadini europei anche coloro che hanno una doppia cittadinanza, di cui una
di uno Stato membro ed una di uno Stato terzo.
In particolare la cittadinanza europea comporta quattro diritti specifici: diritto di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio dell’Unione; diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni comunali e a quelle del Parlamento europeo, nello Stato in cui si risiede; tutela diplomatica e consolare da parte delle autorità di qualsiasi Stato membro, allorché lo Stato di cui il soggetto è cittadino non sia rappresentato in un paese terzo; diritto di petizione e di ricorso al mediatore europeo.
Con il Trattato di Maastricht del 1992 viene introdotta formalmente la “cittadinanza europea”, con cui si tende a rafforzare e promuovere l’identità europea coinvolgendo sempre più i cittadini nel processo d’integrazione comunitaria. Tale principio è inserito nella Costituzione europea.
E’ considerato cittadino europeo chiunque è cittadino di uno degli Stati membri dell’Unione europea. L’istituto della cittadinanza europea non si sostituisce a quella nazionale, ma è ad essa complementare. Sono cittadini europei anche coloro che hanno una doppia cittadinanza, di cui una
di uno Stato membro ed una di uno Stato terzo.
In particolare la cittadinanza europea comporta quattro diritti specifici: diritto di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio dell’Unione; diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni comunali e a quelle del Parlamento europeo, nello Stato in cui si risiede; tutela diplomatica e consolare da parte delle autorità di qualsiasi Stato membro, allorché lo Stato di cui il soggetto è cittadino non sia rappresentato in un paese terzo; diritto di petizione e di ricorso al mediatore europeo.
Clandestino:
Il clandestino è l’immigrato che soggiorna illegalmente in seguito ad ingresso anch’esso illegale nel territorio nazionale.
Il clandestino è l’immigrato che soggiorna illegalmente in seguito ad ingresso anch’esso illegale nel territorio nazionale.
Comunicazione della Commissione:
La Comunicazione è un documento di riflessione privo di carattere normativo.
La Commissione assume l’iniziativa di pubblicare una comunicazione quando desidera esporre le proprie considerazioni su un tema di attualità. La comunicazione non ha efficacia giuridica.
La Comunicazione è un documento di riflessione privo di carattere normativo.
La Commissione assume l’iniziativa di pubblicare una comunicazione quando desidera esporre le proprie considerazioni su un tema di attualità. La comunicazione non ha efficacia giuridica.
Consuetudine:
Si tratta di una fonte del diritto, derivante dalla ripetizione di un comportamento nel tempo e dal convincimento di seguire una regola giuridica. Nel diritto parlamentare le consuetudini hanno speciale importanza, perché integrano le norme regolamentari o intervengono in ambiti non coperti da queste ultime.
Si tratta di una fonte del diritto, derivante dalla ripetizione di un comportamento nel tempo e dal convincimento di seguire una regola giuridica. Nel diritto parlamentare le consuetudini hanno speciale importanza, perché integrano le norme regolamentari o intervengono in ambiti non coperti da queste ultime.
Convenzione (vedi trattato)
Costituzione:
Per Costituzione deve intendersi quell’insieme di regole che esprimono, in un sistema unitario ed armonico, i principi e gli istituti fondamentali dell’assetto di uno Stato.
Per Costituzione deve intendersi quell’insieme di regole che esprimono, in un sistema unitario ed armonico, i principi e gli istituti fondamentali dell’assetto di uno Stato.
Decisione europea:
Nel diritto comunitario, la decisione è un atto di carattere normativo, obbligatorio in tutti i suoi elementi per i destinatari da esso designati.
In forza del trattato CE, le decisioni possono essere adottate dal Parlamento europeo e dal Consiglio, dal Consiglio e dalla Commissione.
Nel diritto comunitario, la decisione è un atto di carattere normativo, obbligatorio in tutti i suoi elementi per i destinatari da esso designati.
In forza del trattato CE, le decisioni possono essere adottate dal Parlamento europeo e dal Consiglio, dal Consiglio e dalla Commissione.
Decreto flussi:
Ogni anno il Ministero del Welfare predispone uno o più decreti sui flussi migratori che vengono emanati con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, per stabilire le quote massime di cittadini stranieri da ammettere nel territorio dello Stato per motivi di lavoro subordinato e autonomo. La Direzione dell’Immigrazione del Ministero predispone i decreti flussi in base alle esigenze del mercato del lavoro italiano, ma anche dei ricongiungimenti familiari, di eventuali misure di protezione temporanea e dei criteri generali individuati nel documento di programmazione triennale relativo alla politica dell’immigrazione, approvato dal Governo. I decreti flussi possono riservare quote d’ingresso a cittadini di paesi extracomunitari con i quali l’Italia ha concluso, o sta per concludere, accordi bilaterali in materia di lavoro.
Ogni anno il Ministero del Welfare predispone uno o più decreti sui flussi migratori che vengono emanati con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, per stabilire le quote massime di cittadini stranieri da ammettere nel territorio dello Stato per motivi di lavoro subordinato e autonomo. La Direzione dell’Immigrazione del Ministero predispone i decreti flussi in base alle esigenze del mercato del lavoro italiano, ma anche dei ricongiungimenti familiari, di eventuali misure di protezione temporanea e dei criteri generali individuati nel documento di programmazione triennale relativo alla politica dell’immigrazione, approvato dal Governo. I decreti flussi possono riservare quote d’ingresso a cittadini di paesi extracomunitari con i quali l’Italia ha concluso, o sta per concludere, accordi bilaterali in materia di lavoro.
Decreto legge:
Il Decreto legge è provvedimento avente forza di legge, adottato dal Governo in casi straordinari di necessità e di urgenza. In base alla Costituzione, il decreto-legge deve essere convertito in legge dal Parlamento entro 60 giorni dalla relativa pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, in caso contrario, perde efficacia sin dall’inizio.
Il Decreto legge è provvedimento avente forza di legge, adottato dal Governo in casi straordinari di necessità e di urgenza. In base alla Costituzione, il decreto-legge deve essere convertito in legge dal Parlamento entro 60 giorni dalla relativa pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, in caso contrario, perde efficacia sin dall’inizio.
Decreto legislativo:
Il Decreto legislativo è un atto normativo avente forza di legge ordinaria emanato dal Governo in base ad una legge di delegazione del Parlamento che lo autorizza a svolgere la funzione legislativa entro determinati limiti. Secondo la Costituzione, infatti, la legge delega deve indicare: il termine entro il quale il Governo può esercitare la delega, l’oggetto della stessa e i principi ed i criteri direttivi cui il Governo deve conformarsi nell’esercizio di questa potestà legislativa. Il Governo, in osservanza al contenuto della legge di delegazione, delibera il testo normativo che verrà poi emanato con Decreto del Presidente della Repubblica e pubblicato, come le leggi, sulla Gazzetta Ufficiale.
Il Decreto legislativo è un atto normativo avente forza di legge ordinaria emanato dal Governo in base ad una legge di delegazione del Parlamento che lo autorizza a svolgere la funzione legislativa entro determinati limiti. Secondo la Costituzione, infatti, la legge delega deve indicare: il termine entro il quale il Governo può esercitare la delega, l’oggetto della stessa e i principi ed i criteri direttivi cui il Governo deve conformarsi nell’esercizio di questa potestà legislativa. Il Governo, in osservanza al contenuto della legge di delegazione, delibera il testo normativo che verrà poi emanato con Decreto del Presidente della Repubblica e pubblicato, come le leggi, sulla Gazzetta Ufficiale.
Democrazia:
Il termine Democrazia deriva dal greco ed etimologicamente significa “governo del popolo” (demos: popolo e cratos: potere), inteso come partecipazione diretta del popolo alla vita politica.
Le democrazie contemporanee sono prevalentemente “rappresentative”, vale a dire gestite in forma indiretta dal popolo attraverso i propri rappresentanti eletti democraticamente; questa forma di democrazia si differenzia da quella “diretta”, tipica delle polis greche, in cui il popolo prende direttamente le decisioni politiche.
Secondo una definizione di democrazia di Norberto Bobbio: sono democratici tutti quei regimi che garantiscono: suffragio universale maschile e femminile, elezioni libere, competitive, ricorrenti e corrette, più di un partito, diverse e alternative fonti di informazione
Il termine Democrazia deriva dal greco ed etimologicamente significa “governo del popolo” (demos: popolo e cratos: potere), inteso come partecipazione diretta del popolo alla vita politica.
Le democrazie contemporanee sono prevalentemente “rappresentative”, vale a dire gestite in forma indiretta dal popolo attraverso i propri rappresentanti eletti democraticamente; questa forma di democrazia si differenzia da quella “diretta”, tipica delle polis greche, in cui il popolo prende direttamente le decisioni politiche.
Secondo una definizione di democrazia di Norberto Bobbio: sono democratici tutti quei regimi che garantiscono: suffragio universale maschile e femminile, elezioni libere, competitive, ricorrenti e corrette, più di un partito, diverse e alternative fonti di informazione
Dichiarazione:
La Dichiarazione è un documento che enuncia principi e diritti, non giuridicamente vincolante per gli Stati che lo sottoscrivono.
La Dichiarazione è un documento che enuncia principi e diritti, non giuridicamente vincolante per gli Stati che lo sottoscrivono.
Direttiva europea:
Nel diritto comunitario, la direttiva è un atto di carattere normativo che vincola gli Stati membri destinatari per quanto riguarda il risultato da raggiungere, pur lasciando loro la scelta della forma e dei mezzi.
Le direttive possono essere adottate nell’ambito del trattato CE dal Parlamento europeo e dal Consiglio, dal Consiglio e dalla Commissione. Le direttive comunitarie, una volta adottate, devono essere successivamente recepite da ciascuno Stato membro, cioè devono essere attuate con legge nazionale.
Nel diritto comunitario, la direttiva è un atto di carattere normativo che vincola gli Stati membri destinatari per quanto riguarda il risultato da raggiungere, pur lasciando loro la scelta della forma e dei mezzi.
Le direttive possono essere adottate nell’ambito del trattato CE dal Parlamento europeo e dal Consiglio, dal Consiglio e dalla Commissione. Le direttive comunitarie, una volta adottate, devono essere successivamente recepite da ciascuno Stato membro, cioè devono essere attuate con legge nazionale.
Diritti umani
I diritti umani sono diritti che appartengo all’uomo in quanto tale, a prescindere dalla lingua, dalla religione, dall’etnia, dalla cultura e il loro godimento rappresenta un aspetto indispensabile per lo sviluppo umano.
Tra i diritti umani distinguiamo: i diritti fondamentali (la vita, l’uguaglianza, la libertà, la non discriminazione, la sicurezza personale e l’integrità fisica), i diritti civili e politici (il diritto alla personalità giuridica, alla libertà di movimento, all’asilo, alla cittadinanza, la libertà di opinione e di espressione ecc…) e quelli economici, sociali e culturali (il diritto al lavoro e alla libertà sindacale, al riposo ecc…).
Il riferimento normativo risiede, a livello internazionale, nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948 e nei successivi Patti Internazionali del 1966, a livello europeo, nella Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo del 1950.
I diritti umani sono diritti che appartengo all’uomo in quanto tale, a prescindere dalla lingua, dalla religione, dall’etnia, dalla cultura e il loro godimento rappresenta un aspetto indispensabile per lo sviluppo umano.
Tra i diritti umani distinguiamo: i diritti fondamentali (la vita, l’uguaglianza, la libertà, la non discriminazione, la sicurezza personale e l’integrità fisica), i diritti civili e politici (il diritto alla personalità giuridica, alla libertà di movimento, all’asilo, alla cittadinanza, la libertà di opinione e di espressione ecc…) e quelli economici, sociali e culturali (il diritto al lavoro e alla libertà sindacale, al riposo ecc…).
Il riferimento normativo risiede, a livello internazionale, nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948 e nei successivi Patti Internazionali del 1966, a livello europeo, nella Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo del 1950.
Diritto comunitario:
Il diritto comunitario designa l’insieme delle norme adottate nell’ambito della Comunità europea.
Il diritto comunitario designa l’insieme delle norme adottate nell’ambito della Comunità europea.
Diritto internazionale privato:
Il diritto internazionale privato, nella sua accezione più estesa, indica l’insieme delle norme giuridiche che regolano i rapporti internazionali tra privati.
Queste norme trovano origine nelle leggi, nella giurisprudenza e nella dottrina di ciascuno Stato: nonostante il nome, è, quindi, generalmente un diritto prettamente nazionale. Alcune di queste norme nazionali possono essere uniformate da convenzioni internazionali ed anche da strumenti comunitari. Tale uniformazione permette in particolare di evitare situazioni nelle quali i tribunali di due Stati si dichiarino competenti in forza delle rispettive norme nazionali di diritto internazionale privato e adottino, nella medesima fattispecie, decisioni tra loro contrastanti.
Il diritto internazionale privato, nella sua accezione più estesa, indica l’insieme delle norme giuridiche che regolano i rapporti internazionali tra privati.
Queste norme trovano origine nelle leggi, nella giurisprudenza e nella dottrina di ciascuno Stato: nonostante il nome, è, quindi, generalmente un diritto prettamente nazionale. Alcune di queste norme nazionali possono essere uniformate da convenzioni internazionali ed anche da strumenti comunitari. Tale uniformazione permette in particolare di evitare situazioni nelle quali i tribunali di due Stati si dichiarino competenti in forza delle rispettive norme nazionali di diritto internazionale privato e adottino, nella medesima fattispecie, decisioni tra loro contrastanti.
Diritto internazionale pubblico:
Il Diritto internazionale pubblico consiste nell’insieme delle norme giuridiche che regolano le relazioni tra gli Stati e tra questi e gli altri soggetti della comunità internazionale.
Il Diritto internazionale pubblico consiste nell’insieme delle norme giuridiche che regolano le relazioni tra gli Stati e tra questi e gli altri soggetti della comunità internazionale.
Diritto umanitario:
Il diritto internazionale umanitario (o diritto umanitario) costituisce una parte molto importante del diritto internazionale pubblico e include le regole che, in tempo di conflitto armato, proteggono le persone che non prendono, o non prendono più, parte alle ostilità e pongono limiti all’impiego di mezzi e metodi di guerra.
Il diritto internazionale umanitario (o diritto umanitario) costituisce una parte molto importante del diritto internazionale pubblico e include le regole che, in tempo di conflitto armato, proteggono le persone che non prendono, o non prendono più, parte alle ostilità e pongono limiti all’impiego di mezzi e metodi di guerra.
Discriminazione razziale:
Secondo l’art. 1 della Convenzione contro ogni forma di discriminazione razziale del 1965 “l’espressione «discriminazione razziale» sta ad indicare ogni distinzione, esclusione, restrizione o preferenza basata sulla razza, il colore, l’ascendenza o l’origine nazionale o etnica, che abbia lo scopo o l’effetto di distruggere o di compromettere il riconoscimento, il godimento o l’esercizio, in condizioni di parità, dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali in campo politico, economico, sociale e culturale o in ogni altro settore della vita pubblica”.
È possibile distinguere tra:
Secondo l’art. 1 della Convenzione contro ogni forma di discriminazione razziale del 1965 “l’espressione «discriminazione razziale» sta ad indicare ogni distinzione, esclusione, restrizione o preferenza basata sulla razza, il colore, l’ascendenza o l’origine nazionale o etnica, che abbia lo scopo o l’effetto di distruggere o di compromettere il riconoscimento, il godimento o l’esercizio, in condizioni di parità, dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali in campo politico, economico, sociale e culturale o in ogni altro settore della vita pubblica”.
È possibile distinguere tra:
– Discriminazione diretta:
Per discriminazione diretta si intende ogni situazione in cui una persona è trattata meno favorevolmente a causa della sua razza o origine etnica.
– Discriminazione indiretta:
Si parla di discriminazione indiretta “quando una disposizione, un criterio o una prassi apparentemente neutri possono ripercuotersi negativamente su una persona o su un gruppo di persone di una determinata razza o origine etnica, a meno che tale disposizione, criterio o prassi siano oggettivamente giustificati da una finalità legittima non legata alla razza o origine etnica di una persona o di un gruppo di persone e i mezzi impiegati per consentire tale finalità siano appropriati e necessari” (direttiva n. 2000/43/CE).
Per discriminazione diretta si intende ogni situazione in cui una persona è trattata meno favorevolmente a causa della sua razza o origine etnica.
– Discriminazione indiretta:
Si parla di discriminazione indiretta “quando una disposizione, un criterio o una prassi apparentemente neutri possono ripercuotersi negativamente su una persona o su un gruppo di persone di una determinata razza o origine etnica, a meno che tale disposizione, criterio o prassi siano oggettivamente giustificati da una finalità legittima non legata alla razza o origine etnica di una persona o di un gruppo di persone e i mezzi impiegati per consentire tale finalità siano appropriati e necessari” (direttiva n. 2000/43/CE).
Disegno di Legge:
Il disegno di legge è proposta di testo normativo redatta in articoli e preceduta da una relazione esplicativa, che viene sottoposta all’esame delle Camere. Può essere presentata da ciascun membro delle Camere, dal Governo, da almeno cinquantamila elettori, da un Consiglio Regionale o dal Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL). Alla Camera, a differenza del Senato, il termine "disegno di legge" è riservato alle sole proposte di iniziativa del Governo.
Il disegno di legge è proposta di testo normativo redatta in articoli e preceduta da una relazione esplicativa, che viene sottoposta all’esame delle Camere. Può essere presentata da ciascun membro delle Camere, dal Governo, da almeno cinquantamila elettori, da un Consiglio Regionale o dal Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL). Alla Camera, a differenza del Senato, il termine "disegno di legge" è riservato alle sole proposte di iniziativa del Governo.
Documento programmatico:
Il Governo, ogni tre anni, predispone, con l’apporto del Parlamento, degli Enti locali e delle associazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro, un Documento Programmatico della politica dell’immigrazione.
Il documento indica le azioni e gli interventi di carattere sociale ed economico che lo Stato si propone di attuare in materia di immigrazione; delinea i criteri generali per la definizione dei flussi di ingressi, nonché gli interventi pubblici per favorire l’inserimento sociale e l’integrazione culturale degli stranieri residenti in Italia, prevedendo, inoltre, ogni possibile strumento per un positivo reinserimento degli stranieri nei paesi di origine.
Il Governo, ogni tre anni, predispone, con l’apporto del Parlamento, degli Enti locali e delle associazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro, un Documento Programmatico della politica dell’immigrazione.
Il documento indica le azioni e gli interventi di carattere sociale ed economico che lo Stato si propone di attuare in materia di immigrazione; delinea i criteri generali per la definizione dei flussi di ingressi, nonché gli interventi pubblici per favorire l’inserimento sociale e l’integrazione culturale degli stranieri residenti in Italia, prevedendo, inoltre, ogni possibile strumento per un positivo reinserimento degli stranieri nei paesi di origine.
Emendamento:
L’emendamento è una proposta di modifica ai testi sottoposti all’esame della Commissione o dell’Assemblea, presentata da uno o più parlamentari, dalla Commissione competente per materia, dal relatore o dal Governo.
In relazione al tipo di modifica recata, gli emendamenti possono essere: soppressivi, quando propongono la cancellazione di tutto o di una parte del testo cui si riferiscono; sostitutivi, nel caso di una sostituzione totale o parziale di un articolo; aggiuntivi, se prevedono l’aggiunta di una ulteriore parte o addirittura di un intero nuovo articolo da inserire immediatamente dopo il testo dell’articolo in discussione.
L’emendamento è una proposta di modifica ai testi sottoposti all’esame della Commissione o dell’Assemblea, presentata da uno o più parlamentari, dalla Commissione competente per materia, dal relatore o dal Governo.
In relazione al tipo di modifica recata, gli emendamenti possono essere: soppressivi, quando propongono la cancellazione di tutto o di una parte del testo cui si riferiscono; sostitutivi, nel caso di una sostituzione totale o parziale di un articolo; aggiuntivi, se prevedono l’aggiunta di una ulteriore parte o addirittura di un intero nuovo articolo da inserire immediatamente dopo il testo dell’articolo in discussione.
Empowerment:
Concetto elaborato da donne femministe del sud del mondo; significa attribuire potere e responsabilità al mondo femminile, nel senso non solo di promuovere le donne nei centri decisionali della società, della politica e dell’economia, ma anche come sollecito ad accrescere la propria autostima e le proprie abilità e competenze.
Concetto elaborato da donne femministe del sud del mondo; significa attribuire potere e responsabilità al mondo femminile, nel senso non solo di promuovere le donne nei centri decisionali della società, della politica e dell’economia, ma anche come sollecito ad accrescere la propria autostima e le proprie abilità e competenze.
Etnocentrismo:
Atteggiamento di chi attribuisce al proprio gruppo etnico una superiorità culturale e giuridica sugli altri gruppi etnici esclusivamente in base ai propri valori.
Atteggiamento di chi attribuisce al proprio gruppo etnico una superiorità culturale e giuridica sugli altri gruppi etnici esclusivamente in base ai propri valori.
Etnocidio:
Distruzione del patrimonio culturale di un gruppo etnico.
Distruzione del patrimonio culturale di un gruppo etnico.
Extracomunitario:
L’extracomunitario è una persona non cittadina di uno dei venticinque paesi che attualmente compongono l’Unione Europea.
L’extracomunitario è una persona non cittadina di uno dei venticinque paesi che attualmente compongono l’Unione Europea.
Fanciullo:
Secondo l’art. 1 della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia del 1989 “Ai sensi della presente Convenzione si intende per fanciullo ogni essere umano avente un’età inferiore a diciott’anni, salvo se abbia raggiunto prima la maturità in virtù della legislazione applicabile”.
Secondo l’art. 1 della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia del 1989 “Ai sensi della presente Convenzione si intende per fanciullo ogni essere umano avente un’età inferiore a diciott’anni, salvo se abbia raggiunto prima la maturità in virtù della legislazione applicabile”.
Genere:
Il termine genere non si riferisce alla differenza biologica tra donne e uomini, ma a una diversità sociale. Ogni società, in un determinato tempo e luogo, costruisce una serie di rapporti, ruoli, aspettative intorno all’identità maschile o femminile che, come tutte le costruzioni sociali, può presentarsi con modalità differenti da una società all’altra. Accettare l’uso di questo termine significa, quindi, accettare che i ruoli delle donne non siano “naturalmente” precostituiti e che le iniziative volte a modificare i rapporti di genere in una determinata società siano legittime e non “contronatura”.
Il termine genere non si riferisce alla differenza biologica tra donne e uomini, ma a una diversità sociale. Ogni società, in un determinato tempo e luogo, costruisce una serie di rapporti, ruoli, aspettative intorno all’identità maschile o femminile che, come tutte le costruzioni sociali, può presentarsi con modalità differenti da una società all’altra. Accettare l’uso di questo termine significa, quindi, accettare che i ruoli delle donne non siano “naturalmente” precostituiti e che le iniziative volte a modificare i rapporti di genere in una determinata società siano legittime e non “contronatura”.
Genocidio:
Secondo l’articolo 2 della Convenzione Onu per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio del 1948 “per genocidio si intende ciascuno degli atti seguenti, commessi con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, come tale: (a) uccisione di membri del gruppo; (b) lesioni gravi all’integrità fisica o mentale di membri del gruppo; (c) il fatto di sottoporre deliberatamente il gruppo a condizioni di vita intese a provocare la sua distruzione fisica, totale o parziale; (d) misure miranti a impedire nascite all’interno del gruppo; (e) trasferimento forzato di fanciulli da un gruppo ad un altro.
Secondo l’articolo 2 della Convenzione Onu per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio del 1948 “per genocidio si intende ciascuno degli atti seguenti, commessi con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, come tale: (a) uccisione di membri del gruppo; (b) lesioni gravi all’integrità fisica o mentale di membri del gruppo; (c) il fatto di sottoporre deliberatamente il gruppo a condizioni di vita intese a provocare la sua distruzione fisica, totale o parziale; (d) misure miranti a impedire nascite all’interno del gruppo; (e) trasferimento forzato di fanciulli da un gruppo ad un altro.
Governance:
Con il termine Governance si intende l’insieme di regole, procedure e pratiche che presiedono e indirizzano la gestione e il controllo di un fenomeno.
Con il termine Governance si intende l’insieme di regole, procedure e pratiche che presiedono e indirizzano la gestione e il controllo di un fenomeno.
Immigrato:
L’immigrato è colui che si è trasferito in un altro paese per motivi economici.
L’immigrato è colui che si è trasferito in un altro paese per motivi economici.
Integrazione:
Il concetto d’integrazione indica la capacità di confrontare e di scambiare – in una posizione di parità e di partecipazione – valori, norme, modelli di comportamento, sia da parte dello straniero che da parte della società ospitante. L’integrazione è, quindi, quel processo graduale col quale i nuovi residenti diventano dei partecipanti attivi alla vita economica, sociale, civica, culturale e spirituale del paese d’immigrazione.
Il concetto d’integrazione indica la capacità di confrontare e di scambiare – in una posizione di parità e di partecipazione – valori, norme, modelli di comportamento, sia da parte dello straniero che da parte della società ospitante. L’integrazione è, quindi, quel processo graduale col quale i nuovi residenti diventano dei partecipanti attivi alla vita economica, sociale, civica, culturale e spirituale del paese d’immigrazione.
Intolleranza:
Atteggiamento di totale rifiuto e di rigida chiusura nei confronti di idee e convinzioni diverse dalle proprie.
Atteggiamento di totale rifiuto e di rigida chiusura nei confronti di idee e convinzioni diverse dalle proprie.
Irregolare:
L’irregolare è lo straniero che ha perduto i requisiti necessari per la permanenza sul territorio nazionale (es: permesso di soggiorno scaduto e non rinnovato) di cui era in possesso al memento dell’ingresso Italia.
L’irregolare è lo straniero che ha perduto i requisiti necessari per la permanenza sul territorio nazionale (es: permesso di soggiorno scaduto e non rinnovato) di cui era in possesso al memento dell’ingresso Italia.
Legge costituzionale e Legge di revisione costituzionale:
Si tratta di leggi mediante le quali si può procedere alla revisione e alla deroga della Costituzione e che, a differenza delle leggi ordinarie, devono essere approvate dal Parlamento con un procedimento aggravato indicato all’art. 138 della stessa Costituzione.
Si tratta di leggi mediante le quali si può procedere alla revisione e alla deroga della Costituzione e che, a differenza delle leggi ordinarie, devono essere approvate dal Parlamento con un procedimento aggravato indicato all’art. 138 della stessa Costituzione.
Legge ordinaria:
Per legge, nel linguaggio comune, si intende una norma (o l’insieme delle norme) che regolano uno o più aspetti della vita sociale. In particolare la legge "ordinaria" è un provvedimento adottato dal Parlamento, con l’approvazione sia della Camera dei Deputati che del Senato, e promulgato dal Presidente della Repubblica, secondo quanto stabilito dall’art. 70 della Costituzione.
Per legge, nel linguaggio comune, si intende una norma (o l’insieme delle norme) che regolano uno o più aspetti della vita sociale. In particolare la legge "ordinaria" è un provvedimento adottato dal Parlamento, con l’approvazione sia della Camera dei Deputati che del Senato, e promulgato dal Presidente della Repubblica, secondo quanto stabilito dall’art. 70 della Costituzione.
Legislatura:
È il periodo di durata effettiva del mandato parlamentare (5 anni) per ciascuna Camera, salvo l’ipotesi di scioglimento anticipato ad opera del Presidente della Repubblica
È il periodo di durata effettiva del mandato parlamentare (5 anni) per ciascuna Camera, salvo l’ipotesi di scioglimento anticipato ad opera del Presidente della Repubblica
Legislazione:
L’insieme di leggi emanate dall’istituzione che ha il potere di farlo.
L’insieme di leggi emanate dall’istituzione che ha il potere di farlo.
Migrante:
Il Migrante è colui che, per qualunque motivo, lascia la propria terra e si trasferisce in un altro territorio, all’interno del proprio paese o all’estero, con l’obiettivo di migliorare le proprie condizioni di vita.
Il Migrante è colui che, per qualunque motivo, lascia la propria terra e si trasferisce in un altro territorio, all’interno del proprio paese o all’estero, con l’obiettivo di migliorare le proprie condizioni di vita.
Minori non accompagnati:
I minori non accompagnati sono quei minori che hanno perso temporaneamente contatto con i loro genitori per varie cause come guerre o emergenze naturali, sono i bambini che vivono in strada o immigrati illegalmente da soli in altri paesi e i bambini non orfani ma collocati in istituto dai genitori perché disabili o poveri.
Più precisamente per minori stranieri non accompagnati si intende quei minori stranieri che si trovano in Italia privi di assistenza e rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti legalmente responsabili.
Minori orfani:
Sono considerati orfani tutti quei minori che hanno perso uno o entrambi i genitori.
I minori non accompagnati sono quei minori che hanno perso temporaneamente contatto con i loro genitori per varie cause come guerre o emergenze naturali, sono i bambini che vivono in strada o immigrati illegalmente da soli in altri paesi e i bambini non orfani ma collocati in istituto dai genitori perché disabili o poveri.
Più precisamente per minori stranieri non accompagnati si intende quei minori stranieri che si trovano in Italia privi di assistenza e rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti legalmente responsabili.
Minori orfani:
Sono considerati orfani tutti quei minori che hanno perso uno o entrambi i genitori.
Mutilazioni dei genitali femminili:
Secondo la classificazione fatta dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) si possono distinguere quattro tipi principali di mutilazione:
il I tipo consiste nel recidere il prepuzio o nella asportazione parziale o totale della clitoride (clitoridectomia). Sunna è il nome tradizionalmente usato per designare questo tipo di mutilazione;
il II tipo o escissione, consiste nel recidere il prepuzio e nell’asportazione, oltre che della clitoride, di parte o di tutte le piccole labbra;
il III tipo, l’infibulazione o circoncisione faraonica, è la forma di intervento più cruenta e consiste nell’escissione della clitoride e nell’asportazione delle piccole labbra e anche – soprattutto in passato, ma in area rurale ancora oggi – dell’asportazione parziale o totale delle grandi labbra e nella successiva cucitura dell’apertura vaginale ridotta a un piccolo pertugio per permettere la fuoriuscita dell’urina e del sangue mestruale;
il IV tipo include tutta una serie di procedure che vanno dal trafiggere o punzecchiare lievemente la clitoride in modo da farne uscire alcune gocce di sangue a tutta una ampia casistica di manipolazioni che variano molto da una etnia all’altra: allungamento delle clitoride o delle labbra, cauterizzazione della clitoride, taglio della vagina (gishiri), introduzione in vagina di sostanze corrosive per restringerla o renderla asciutta.
Secondo la classificazione fatta dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) si possono distinguere quattro tipi principali di mutilazione:
il I tipo consiste nel recidere il prepuzio o nella asportazione parziale o totale della clitoride (clitoridectomia). Sunna è il nome tradizionalmente usato per designare questo tipo di mutilazione;
il II tipo o escissione, consiste nel recidere il prepuzio e nell’asportazione, oltre che della clitoride, di parte o di tutte le piccole labbra;
il III tipo, l’infibulazione o circoncisione faraonica, è la forma di intervento più cruenta e consiste nell’escissione della clitoride e nell’asportazione delle piccole labbra e anche – soprattutto in passato, ma in area rurale ancora oggi – dell’asportazione parziale o totale delle grandi labbra e nella successiva cucitura dell’apertura vaginale ridotta a un piccolo pertugio per permettere la fuoriuscita dell’urina e del sangue mestruale;
il IV tipo include tutta una serie di procedure che vanno dal trafiggere o punzecchiare lievemente la clitoride in modo da farne uscire alcune gocce di sangue a tutta una ampia casistica di manipolazioni che variano molto da una etnia all’altra: allungamento delle clitoride o delle labbra, cauterizzazione della clitoride, taglio della vagina (gishiri), introduzione in vagina di sostanze corrosive per restringerla o renderla asciutta.
Ordine del giorno:
Per ordine del giorno si intende tanto l’elenco degli argomenti che ogni Commissione e l’Assemblea programmano di discutere nella seduta successiva, quanto l’elenco di tutti i provvedimenti che attendono di essere esaminati dagli organi in questione in un periodo di tempo più lungo.
Inoltre, con tale espressione si intende anche un atto di indirizzo con cui la Commissione o l’Assemblea, nella fase di approvazione di un determinato testo (legge ordinaria, mozione, risoluzione), "impegna" e non obbliga il Governo ad interpretarlo – per intero o in una sua singola parte – in un determinato modo, o di procedere alla sua applicazione con specifiche modalità.
Per ordine del giorno si intende tanto l’elenco degli argomenti che ogni Commissione e l’Assemblea programmano di discutere nella seduta successiva, quanto l’elenco di tutti i provvedimenti che attendono di essere esaminati dagli organi in questione in un periodo di tempo più lungo.
Inoltre, con tale espressione si intende anche un atto di indirizzo con cui la Commissione o l’Assemblea, nella fase di approvazione di un determinato testo (legge ordinaria, mozione, risoluzione), "impegna" e non obbliga il Governo ad interpretarlo – per intero o in una sua singola parte – in un determinato modo, o di procedere alla sua applicazione con specifiche modalità.
Partecipazione:
La Partecipazione è l’insieme di azioni e comportamenti che mirano ad influenzare le decisioni e la selezione dei detentori del potere nel sistema politico.
La Partecipazione è l’insieme di azioni e comportamenti che mirano ad influenzare le decisioni e la selezione dei detentori del potere nel sistema politico.
Permesso di soggiorno:
Il permesso di soggiorno è il solo titolo che legittima il soggiorno dello straniero in Italia per il motivo e la durata indicati nell’eventuale visto.
Per avere il permesso di soggiorno, occorre fare richiesta al Questore della provincia in cui si dimora entro otto giorni lavorativi dall’ingresso in Italia, allegando le fotocopie dei documenti prescritti e conservando la ricevuta della presentazione della domanda. La durata massima varia a seconda dei motivi per cui viene richiesto.
Se si ha il permesso di soggiorno e si dimora stabilmente in Italia, si può ottenere l’iscrizione all’anagrafe ed il conseguente rilascio della carta d’identità, con validità pari alla durata del permesso di soggiorno, nonché il rilascio del codice fiscale.
La richiesta di rinnovo deve essere effettuata almeno 30 giorni prima della scadenza.
Il permesso di soggiorno è il solo titolo che legittima il soggiorno dello straniero in Italia per il motivo e la durata indicati nell’eventuale visto.
Per avere il permesso di soggiorno, occorre fare richiesta al Questore della provincia in cui si dimora entro otto giorni lavorativi dall’ingresso in Italia, allegando le fotocopie dei documenti prescritti e conservando la ricevuta della presentazione della domanda. La durata massima varia a seconda dei motivi per cui viene richiesto.
Se si ha il permesso di soggiorno e si dimora stabilmente in Italia, si può ottenere l’iscrizione all’anagrafe ed il conseguente rilascio della carta d’identità, con validità pari alla durata del permesso di soggiorno, nonché il rilascio del codice fiscale.
La richiesta di rinnovo deve essere effettuata almeno 30 giorni prima della scadenza.
Popolazione straniera regolare:
Popolazione di cittadinanza straniera con permesso di soggiorno.
L’ammontare della popolazione straniera regolare a una certa data è dato dal numero dei permessi di soggiorno in corso di validità a quella data. I minori, che sovente sono registrati sul permesso di soggiorno dei genitori, sono pertanto sottorappresentati.
Popolazione di cittadinanza straniera con permesso di soggiorno.
L’ammontare della popolazione straniera regolare a una certa data è dato dal numero dei permessi di soggiorno in corso di validità a quella data. I minori, che sovente sono registrati sul permesso di soggiorno dei genitori, sono pertanto sottorappresentati.
Popolazione straniera residente:
Popolazione di cittadinanza straniera che, al pari di quella italiana, è iscritta nelle anagrafi comunali. Di fatto, la quasi totalità degli stranieri regolari (cioè con permesso di soggiorno) è iscritta in anagrafe.
Popolazione di cittadinanza straniera che, al pari di quella italiana, è iscritta nelle anagrafi comunali. Di fatto, la quasi totalità degli stranieri regolari (cioè con permesso di soggiorno) è iscritta in anagrafe.
Prassi
Per prassi si intende una serie di atti o di fatti posti in essere da organi costituzionali ed indicativi del modo in cui questi intendono l’esercizio delle competenze loro affidate. La prassi si distingue dalla consuetudine perché al comportamento concreto non si uniscono la convinzione della sua obbligatorietà e il carattere della continuità del tempo.
Per prassi si intende una serie di atti o di fatti posti in essere da organi costituzionali ed indicativi del modo in cui questi intendono l’esercizio delle competenze loro affidate. La prassi si distingue dalla consuetudine perché al comportamento concreto non si uniscono la convinzione della sua obbligatorietà e il carattere della continuità del tempo.
Profugo:
Il profugo è colui che è costretto a lasciare il proprio paese a causa di guerre, persecuzioni e catastrofi naturali.
Il profugo è colui che è costretto a lasciare il proprio paese a causa di guerre, persecuzioni e catastrofi naturali.
Progetto di legge:
Il termine è usato alla Camera, dove poi si distingue tra “disegno di legge”, per indicare il progetto di legge di iniziativa governativa, e “proposta di legge”, di altro tipo di iniziativa.
Al Senato invece si usa il termine "disegno di legge" per tutte le iniziative legislative.
Il termine è usato alla Camera, dove poi si distingue tra “disegno di legge”, per indicare il progetto di legge di iniziativa governativa, e “proposta di legge”, di altro tipo di iniziativa.
Al Senato invece si usa il termine "disegno di legge" per tutte le iniziative legislative.
Proposta di legge:
La Proposta di legge designa, sempre e solo alla Camera, i progetti di legge di iniziativa non governativa.
La Proposta di legge designa, sempre e solo alla Camera, i progetti di legge di iniziativa non governativa.
Pulizia etnica:
Il termine "pulizia etnica" è stato coniato durante la guerra nell’Ex-Jugoslavia, quando pratiche di questo tipo venivano usate per creare artificialmente zone geografiche abitate solo da persone appartenenti alla stessa etnia. La pulizia etnica rappresenta un crimine di guerra punibile dalla Corte Penale Internazionale.
Il termine "pulizia etnica" è stato coniato durante la guerra nell’Ex-Jugoslavia, quando pratiche di questo tipo venivano usate per creare artificialmente zone geografiche abitate solo da persone appartenenti alla stessa etnia. La pulizia etnica rappresenta un crimine di guerra punibile dalla Corte Penale Internazionale.
Raccomandazione della Commissione europea:
Nel diritto comunitario, la Raccomandazione è un atto normativo che ha carattere di incitamento e non vincola i suoi destinatari.
La raccomandazione permette pertanto alla Commissione (o al Consiglio) di rivolgersi in modo non imperativo agli Stati membri e, in alcuni casi, anche ai cittadini dell’Unione.
Nel diritto comunitario, la Raccomandazione è un atto normativo che ha carattere di incitamento e non vincola i suoi destinatari.
La raccomandazione permette pertanto alla Commissione (o al Consiglio) di rivolgersi in modo non imperativo agli Stati membri e, in alcuni casi, anche ai cittadini dell’Unione.
Raccomandazioni Onu:
Atti mediante i quali le Nazioni Unite “raccomandano”agli Stati di tenere un certo comportamento, con riguardo alle più diverse questioni che rientrano nei fini dello Statuto dell’organizzazione. Esse non hanno efficacia vincolante per gli Stati, i quali sono liberi dal punto di vista giuridico di attenervisi o meno.
Atti mediante i quali le Nazioni Unite “raccomandano”agli Stati di tenere un certo comportamento, con riguardo alle più diverse questioni che rientrano nei fini dello Statuto dell’organizzazione. Esse non hanno efficacia vincolante per gli Stati, i quali sono liberi dal punto di vista giuridico di attenervisi o meno.
Rappresentanza:
La Rappresentanza è una relazione di carattere stabile tra cittadini e governanti, intesi gli uni e gli altri come soggetti pluralistici, per effetto della quale i secondi sono investiti dell’autorità di governare in nome e nell’interesse dei primi e sono responsabili politicamente per i propri comportamenti di fronte ai cittadini stessi; autorità e responsabilità politica dei governanti sono realizzate attraverso meccanismi istituzionali elettorali.
La Rappresentanza è una relazione di carattere stabile tra cittadini e governanti, intesi gli uni e gli altri come soggetti pluralistici, per effetto della quale i secondi sono investiti dell’autorità di governare in nome e nell’interesse dei primi e sono responsabili politicamente per i propri comportamenti di fronte ai cittadini stessi; autorità e responsabilità politica dei governanti sono realizzate attraverso meccanismi istituzionali elettorali.
Razzismo:
Ogni ideologia che, in base ad un’arbitraria gerarchia tra le popolazioni umane, attribuisce superiori qualità biologiche e culturali a una razza, affermando la necessità di conservarla pura e legittimando discriminazioni e persecuzioni nei confronti delle altre razza considerate inferiori.
Il razzismo contemporaneo non ricorre necessariamente alla postulazione della superiorità biologica e all’affermazione dell’esistenza di razze diverse, ma pone l’accento sull’esistenza di differenze culturali inconciliabili tra loro e colpisce individui e gruppi minoritari che generalmente occupano i gradini inferiori della gerarchia sociale.
Regolamento:
Per regolamento si intende il complesso di regole procedurali cui le Camere si debbono attenere nello svolgimento della loro attività.
Il regolamento, in una seconda accezione, è un provvedimento di carattere normativo che disciplina specifiche materie nei limiti stabiliti dalla legge ordinaria. In quest’ultimo caso, non può regolare le materie che la Costituzione riserva espressamente alla legge, non può derogare al principio di irretroattività e non può contenere sanzioni penali. Le tipologia maggiormente rilevanti sono: il regolamento governativo, emanato con decreto del Presidente della Repubblica (D.P.R.) e il regolamento ministeriale, approvato dal competente Ministro, con Decreto Ministeriale (D.M.).
Ogni ideologia che, in base ad un’arbitraria gerarchia tra le popolazioni umane, attribuisce superiori qualità biologiche e culturali a una razza, affermando la necessità di conservarla pura e legittimando discriminazioni e persecuzioni nei confronti delle altre razza considerate inferiori.
Il razzismo contemporaneo non ricorre necessariamente alla postulazione della superiorità biologica e all’affermazione dell’esistenza di razze diverse, ma pone l’accento sull’esistenza di differenze culturali inconciliabili tra loro e colpisce individui e gruppi minoritari che generalmente occupano i gradini inferiori della gerarchia sociale.
Regolamento:
Per regolamento si intende il complesso di regole procedurali cui le Camere si debbono attenere nello svolgimento della loro attività.
Il regolamento, in una seconda accezione, è un provvedimento di carattere normativo che disciplina specifiche materie nei limiti stabiliti dalla legge ordinaria. In quest’ultimo caso, non può regolare le materie che la Costituzione riserva espressamente alla legge, non può derogare al principio di irretroattività e non può contenere sanzioni penali. Le tipologia maggiormente rilevanti sono: il regolamento governativo, emanato con decreto del Presidente della Repubblica (D.P.R.) e il regolamento ministeriale, approvato dal competente Ministro, con Decreto Ministeriale (D.M.).
Regolamento comunitario:
Nel diritto comunitario, il Regolamento è un atto di portata generale, obbligatoria in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in tutti gli Stati membri.
I regolamenti possono essere adottati, nell’ambito del trattato CE, dal Parlamento europeo e dal Consiglio, dal Consiglio, e dalla Commissione.
Caratteristica del regolamento è la sua applicabilità diretta, il che significa che non deve essere trascritto o recepito dalla legge nazionale e conferisce diritti o impone obblighi in maniera diretta.
Richiedente asilo:
Il richiedente asilo è colui che “nel giustificato timore d’essere perseguitato per la sua razza, la sua religione, la sua cittadinanza, la sua appartenenza a un determinato gruppo sociale o le sue opinioni politiche, si trova fuori dello Stato di cui possiede la cittadinanza e non può o, per tale timore, non vuole domandare la protezione di detto Stato” (art. 1 Convenzione di Ginevra del 1951) e attende il riconoscimento dello status di rifugiato nel paese in cui ha deciso di chiedere asilo.
Nel diritto comunitario, il Regolamento è un atto di portata generale, obbligatoria in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in tutti gli Stati membri.
I regolamenti possono essere adottati, nell’ambito del trattato CE, dal Parlamento europeo e dal Consiglio, dal Consiglio, e dalla Commissione.
Caratteristica del regolamento è la sua applicabilità diretta, il che significa che non deve essere trascritto o recepito dalla legge nazionale e conferisce diritti o impone obblighi in maniera diretta.
Richiedente asilo:
Il richiedente asilo è colui che “nel giustificato timore d’essere perseguitato per la sua razza, la sua religione, la sua cittadinanza, la sua appartenenza a un determinato gruppo sociale o le sue opinioni politiche, si trova fuori dello Stato di cui possiede la cittadinanza e non può o, per tale timore, non vuole domandare la protezione di detto Stato” (art. 1 Convenzione di Ginevra del 1951) e attende il riconoscimento dello status di rifugiato nel paese in cui ha deciso di chiedere asilo.
Rifugiato:
Il rifugiato è colui che “nel giustificato timore d’essere perseguitato per la sua razza, la sua religione, la sua cittadinanza, la sua appartenenza a un determinato gruppo sociale o le sue opinioni politiche, si trova fuori dello Stato di cui possiede la cittadinanza e non può o, per tale timore, non vuole domandare la protezione di detto Stato” (art. 1 Convenzione di Ginevra del 1951) e ha ottenuto il riconoscimento dell’asilo politico nel paese in cui si è rifugiato.
Il rifugiato è colui che “nel giustificato timore d’essere perseguitato per la sua razza, la sua religione, la sua cittadinanza, la sua appartenenza a un determinato gruppo sociale o le sue opinioni politiche, si trova fuori dello Stato di cui possiede la cittadinanza e non può o, per tale timore, non vuole domandare la protezione di detto Stato” (art. 1 Convenzione di Ginevra del 1951) e ha ottenuto il riconoscimento dell’asilo politico nel paese in cui si è rifugiato.
Rom:
Il termine Rom deriva da romanì (la lingua di questo popolo) e significa "uomo". Questo gruppo proviene dall’est europeo e, al contrario dei Sinti, ha un legame molto forte con le proprie tradizioni e abitudini.
Il più antico gruppo di insediamento in Italia è rappresentato dai Rom abruzzesi, entità ancora oggi più numerosa tra quelle presenti.
Sfollato:
Lo sfollato è colui che abbandona la propria abitazione per gli stessi motivi del rifugiato, ma non oltrepassa un confine internazionale, restando dunque all’interno del proprio paese.
In altri contesti si parla genericamente di sfollato come di chi fugge anche a causa di catastrofi naturali.
Il termine Rom deriva da romanì (la lingua di questo popolo) e significa "uomo". Questo gruppo proviene dall’est europeo e, al contrario dei Sinti, ha un legame molto forte con le proprie tradizioni e abitudini.
Il più antico gruppo di insediamento in Italia è rappresentato dai Rom abruzzesi, entità ancora oggi più numerosa tra quelle presenti.
Sfollato:
Lo sfollato è colui che abbandona la propria abitazione per gli stessi motivi del rifugiato, ma non oltrepassa un confine internazionale, restando dunque all’interno del proprio paese.
In altri contesti si parla genericamente di sfollato come di chi fugge anche a causa di catastrofi naturali.
Shari’a:
Legge islamica che regola i comportamenti pubblici e privati, religiosi e civili dei fedeli; è formata dalle prescrizioni del Corano e dalle aggiunte di interpreti ed esegeti dei primi secoli dopo la morte del Profeta.
Legge islamica che regola i comportamenti pubblici e privati, religiosi e civili dei fedeli; è formata dalle prescrizioni del Corano e dalle aggiunte di interpreti ed esegeti dei primi secoli dopo la morte del Profeta.
Sinti:
I Sinti prendono il nome dal fiume Sind, situato a nord dell’India, zona da cui anticamente provengono. Essi sono conosciuti anche con il nome di "giostrai", perché è il mestiere che hanno sempre svolto per tradizione.
Malgrado le differenziazioni interne, i Sinti sono accomunati da uno stile di vita simile per quanto riguarda l’economia e la tradizione. Sono generalmente nomadi o seminomadi, ma attualmente si va delineando in alcuni gruppi una tendenza alla sedentarizzazione con attività di commercio. Sono i più integrati nella società italiana in quanto meno conservatori rispetto alla cultura dei loro padri e molti di loro possiedono regolarmente la cittadinanza italiana. Per parecchi anni hanno costituito la maggioranza presente in Italia, ma in seguito alla guerra nell’ex Jugoslavia e alla conseguente migrazione di massa di Rom, questi ultimi al momento costituiscono il gruppo più nutrito.
I Sinti prendono il nome dal fiume Sind, situato a nord dell’India, zona da cui anticamente provengono. Essi sono conosciuti anche con il nome di "giostrai", perché è il mestiere che hanno sempre svolto per tradizione.
Malgrado le differenziazioni interne, i Sinti sono accomunati da uno stile di vita simile per quanto riguarda l’economia e la tradizione. Sono generalmente nomadi o seminomadi, ma attualmente si va delineando in alcuni gruppi una tendenza alla sedentarizzazione con attività di commercio. Sono i più integrati nella società italiana in quanto meno conservatori rispetto alla cultura dei loro padri e molti di loro possiedono regolarmente la cittadinanza italiana. Per parecchi anni hanno costituito la maggioranza presente in Italia, ma in seguito alla guerra nell’ex Jugoslavia e alla conseguente migrazione di massa di Rom, questi ultimi al momento costituiscono il gruppo più nutrito.
Spazio di libertà, sicurezza e giustizia:
Il trattato di Amsterdam, entrato in vigore il 1° maggio 1999, stabilisce l’obiettivo di creare uno “spazio di libertà, sicurezza e giustizia” con lo scopo di rendere effettiva la libera circolazione delle persone sul territorio dell’Unione europea, garantire loro la parità di accesso alla giustizia e il rispetto dei diritti fondamentali e per lottare più efficacemente contro le forme gravi di criminalità. La materia dell’immigrazione ed asilo, a livello comunitario, è considerata come uno degli elementi dello “spazio di libertà, sicurezza e giustizia”.
Il trattato di Amsterdam, entrato in vigore il 1° maggio 1999, stabilisce l’obiettivo di creare uno “spazio di libertà, sicurezza e giustizia” con lo scopo di rendere effettiva la libera circolazione delle persone sul territorio dell’Unione europea, garantire loro la parità di accesso alla giustizia e il rispetto dei diritti fondamentali e per lottare più efficacemente contro le forme gravi di criminalità. La materia dell’immigrazione ed asilo, a livello comunitario, è considerata come uno degli elementi dello “spazio di libertà, sicurezza e giustizia”.
Statuto:
Lo Statuto è un atto normativo fondamentale di un ente pubblico o privato che è manifestazione di un potere di autorganizzazione.
Lo Statuto è un atto normativo fondamentale di un ente pubblico o privato che è manifestazione di un potere di autorganizzazione.
Straniero:
Secondo l’art. 1 del Testo unico sull’immigrazione, per stranieri si intende i cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea e gli apolidi.
Secondo l’art. 1 del Testo unico sull’immigrazione, per stranieri si intende i cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea e gli apolidi.
Testo Unico:
Raccolta di varie norme legislative relative ad una determinata materia emanate successivamente nel tempo e coordinate fra loro mediante, ove occorre, modifiche e completamenti in modo da assicurare la loro organicità.
Raccolta di varie norme legislative relative ad una determinata materia emanate successivamente nel tempo e coordinate fra loro mediante, ove occorre, modifiche e completamenti in modo da assicurare la loro organicità.
Tolleranza:
Nella sua accezione “negativa” il termine tolleranza esprime sopportazione dell’errore altrui per ragioni di convenienza, per opportunità pratica, come minor male rispetto alla persecuzione violenta. In senso “positivo”, invece, non è pura e semplice astensione dalla persecuzione ma è un atteggiamento fondato sulla convinzione che la pluralità delle credenze e delle opinioni, sia religiose sia politiche, in pacifica concorrenza fra loro, è una condizione essenziale per la sopravvivenza e il regolare sviluppo di una società democratica, vale a dire di una società i cui valori fondamentali, garantiti dalla osservanza di regole primarie, sono la libertà, l’eguaglianza e la nonviolenza (Norberto Bobbio) .
Nella sua accezione “negativa” il termine tolleranza esprime sopportazione dell’errore altrui per ragioni di convenienza, per opportunità pratica, come minor male rispetto alla persecuzione violenta. In senso “positivo”, invece, non è pura e semplice astensione dalla persecuzione ma è un atteggiamento fondato sulla convinzione che la pluralità delle credenze e delle opinioni, sia religiose sia politiche, in pacifica concorrenza fra loro, è una condizione essenziale per la sopravvivenza e il regolare sviluppo di una società democratica, vale a dire di una società i cui valori fondamentali, garantiti dalla osservanza di regole primarie, sono la libertà, l’eguaglianza e la nonviolenza (Norberto Bobbio) .
Trattato:
Un trattato è «un accordo internazionale concluso per iscritto tra Stati e regolato dal diritto internazionale, costituito da un unico strumento o da due o più strumenti connessi e qualunque ne sia la particolare denominazione» (Art. 2 Convenzione di Vienna sul diritto dei trattati del 1969).
Stesso significato hanno le convenzioni e gli accordi. L’unica differenza tra le «convenzioni» e gli «accordi» è la forma in cui uno Stato può esprimere il proprio consenso ad esservi vincolato. Mentre gli Accordi possono essere firmati con o senza riserve relative alla ratifica, l’accettazione o l’approvazione, le Convenzioni devono, di massima, essere ratificate.
Il procedimento di formazione di una convenzione o trattato si articola in quattro fasi: negoziazione, periodo che serve a raggiungere il consenso tra le parti sul testo dell’accordo; firma, atto formale apposto alla chiusura del negoziato che non vincola ancora gli Stati contraenti; ratifica, atto con cui l’organo dello Stato, competente ad assumersi impegni convenzionali, esprime la volontà di obbligarsi; scambio o deposito delle ratifiche, atto conclusivo per l’efficacia dell’accordo: nel primo caso l’accordo entra in vigore immediatamente, nel secondo si perfeziona via via che le ratifiche vengono depositate.
In Italia i poteri relativi a questa ultima fase sono attribuiti al Presidente della Repubblica, previa autorizzazione delle Camere.
Un trattato è «un accordo internazionale concluso per iscritto tra Stati e regolato dal diritto internazionale, costituito da un unico strumento o da due o più strumenti connessi e qualunque ne sia la particolare denominazione» (Art. 2 Convenzione di Vienna sul diritto dei trattati del 1969).
Stesso significato hanno le convenzioni e gli accordi. L’unica differenza tra le «convenzioni» e gli «accordi» è la forma in cui uno Stato può esprimere il proprio consenso ad esservi vincolato. Mentre gli Accordi possono essere firmati con o senza riserve relative alla ratifica, l’accettazione o l’approvazione, le Convenzioni devono, di massima, essere ratificate.
Il procedimento di formazione di una convenzione o trattato si articola in quattro fasi: negoziazione, periodo che serve a raggiungere il consenso tra le parti sul testo dell’accordo; firma, atto formale apposto alla chiusura del negoziato che non vincola ancora gli Stati contraenti; ratifica, atto con cui l’organo dello Stato, competente ad assumersi impegni convenzionali, esprime la volontà di obbligarsi; scambio o deposito delle ratifiche, atto conclusivo per l’efficacia dell’accordo: nel primo caso l’accordo entra in vigore immediatamente, nel secondo si perfeziona via via che le ratifiche vengono depositate.
In Italia i poteri relativi a questa ultima fase sono attribuiti al Presidente della Repubblica, previa autorizzazione delle Camere.
Xenofobia:
Odio, avversione per tutto quello che è straniero.
Odio, avversione per tutto quello che è straniero.
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