Fratelli coltelli
by Redazione
Posted on Febbraio 27, 2007
Francesco Verderami è un ottimo notista politico. Del resto, non è che uno arrivi a scrivere e ragionare di politica sul Corriere della Sera, così per caso.
Non è mica La Padania.
Eppure oggi gli è scappato un articolo buffo e più buffo ancora è il titolo che l’incaricato ha dato al suo pezzo, “Ora Rifondazione teme l’offensiva dei talebani.”
Ciaonè, 27 febbraio 2007
Francesco Verderami è un ottimo notista politico. Del resto, non è che uno arrivi a scrivere e ragionare di politica sul Corriere della Sera, così per caso.
Non è mica La Padania.
Eppure oggi gli è scappato un articolo buffo e più buffo ancora è il titolo che l’incaricato ha dato al suo pezzo, “Ora Rifondazione teme l’offensiva dei talebani.”
Di per sé il titolo è serio, perché indica un pericolo: mentre tutto il mondo si sta gradatamente risvegliando dall’incubo Bush, dai miracoli della guerra preventiva e delle fanfaluche sulle (mai trovate), armi di distruzione di massa in Iraq, i talebani minacciano un attacco in primavera. Attacco che, se realizzato, ridarebbe fiato ai neocon, a Cheney, ai teorici degli stati canaglia, persino a Giuliano Ferrara. Tutti un po’ mosci oggi, ma prontissimi a riprendere fiato.
Se l’attacco talebano ci sarà davvero, proprio mentre i popoli riprendono faticosamente contatto con la propria testa dopo cinque anni di ragionamenti di pancia, mentre i democratici e i progressisti di mezzo mondo sperano che con un altro presidente americano, un altro presidente francese, un altro premier britannico si potrebbe scrivere un’altra storia per il pianeta, sarà un disastro. Persino la pratica Berlusconi tornerebbe attuale.
Si accusano i talebani di segare il ramo su cui tutti stiamo seduti. E il buffo? Ovvio: che Rifondazione tema ciò che le somiglia.
Ciaonè, 27 febbraio 2007
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