Dopo lunghe e atroci sofferenze.
by Redazione
Posted on Marzo 21, 2007
Il Consigliere regionale del Lazio Donato Robilotta è, diciamo così, un’eredità della prima repubblica. La prima repubblica babilonese, per essere esatti. Un tipo di socialista, ora nella rosa nel pugno, tetragono a tangentopoli come alla cultura, perfettamente impermeabile a qualunque cambiamento come, forse, a qualunque scrupolo. Uno di quelli che non avrebbe alcun problema ad allearsi prima con i bambini e poi con la varicella, tanto per restare a galla.
E, a proposito, uno verso il quale si usa con imbarazzo il termine “restare a galla”.
Ciaonè, 21 marzo 2007
Dopo lunghe e atroci sofferenze.
Il Consigliere regionale del Lazio Donato Robilotta è, diciamo così, un’eredità della prima repubblica. La prima repubblica babilonese, per essere esatti. Un tipo di socialista, ora nella rosa nel pugno, tetragono a tangentopoli come alla cultura, perfettamente impermeabile a qualunque cambiamento come, forse, a qualunque scrupolo. Uno di quelli che non avrebbe alcun problema ad allearsi prima con i bambini e poi con la varicella, tanto per restare a galla.
E, a proposito, uno verso il quale si usa con imbarazzo il termine “restare a galla”.
Tracciato però il succinto profilo politico, resta da stabilire se meriti o no che le sue opinioni sui temi ambientali gli abbiano fruttato un comunicato dell’associazione NO COKE, in cui gli si augura “la morte dopo lunghe e atroci sofferenze”. Direi di no, ma potrei sbagliarmi.
Ciò su cui invece non mi sbaglio è nell’entusiasmo da cui mi lascio pervadere ogni volta che associazioni così benemerite tornano in auge. Un gruppo di esimi italiani, riuniti dall’avversione alla Coca –Cola, al videocitofono e all’antitarme, che partecipa con le bandiere iridate alle marce della pace, che chiede il ritiro dall’Iraq, dall’Afghanistan e dall’Abissinia senza se e senza ma e che, va da sé, odia Bush.
Una torma, politica e nonviolenta, che ci fa sentire migliori: per la voglia che ha di realizzare utopie, di rendere possibile un altro mondo e di liberarci dal pericolosissimo Robilotta. E chi vede un’incoerenza tra il pacifismo e i sortilegi di morte, si obietterà che non sa di cosa sono capaci gli ex cattolici e gli ex comunisti, oggi così attivi nei movimenti.
Ciaonè, 21 marzo 2007
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