Da mettere in valigia
by Redazione
Posted on Gennaio 24, 2008
Alfonso Trujillo Lopez sta preparando la valigia. Incaricato dal pontefice di andare per il mondo a chiedere una moratoria contro l’aborto, l’alto prelato, Pastore autorevole della mia religione, si prepara a chiedere ai potenti della terra di fare leggi che vietino di abortire. Almeno finché la gente non capirà che abortire è un delitto. Chiederà di adottare provvedimenti analoghi a quelli adottati per la moratoria contro la pena di morte.
Ciaonè, 24 gennaio 2008
Alfonso Trujillo Lopez sta preparando la valigia. Incaricato dal pontefice di andare per il mondo a chiedere una moratoria contro l’aborto, l’alto prelato, Pastore autorevole della mia religione, si prepara a chiedere ai potenti della terra di fare leggi che vietino di abortire. Almeno finché la gente non capirà che abortire è un delitto. Chiederà di adottare provvedimenti analoghi a quelli adottati per la moratoria contro la pena di morte.
Mi piacerebbe riflettere su questa iniziativa, per essere sicuro di averla ben compresa, per valutarla senza pregiudizi, per ciò che essa davvero è. Ma così come da studente non riuscivo a studiare sentendo musica, oggi non so riflettere su una cosa così delicata mentre impazza l’indegna gazzarra di applausi di Buttiglione, della Binetti, di Casini, di Giovanardi, dei teo – dem, dei teo – con e di Qui, Quo, Qua. Se non ci fossero i cattolici, il cattolicesimo non sarebbe neanche male.
Dunque senza purtroppo avere tempo di pensare mi limito a suggerire umilmente a padre Alfonso, qualche appunto da mettere in valigia: visto che si troverà al cospetto dei potenti a parlare contro l’aborto, non dimentichi di parlar loro delle atroci malattie che devastano soprattutto le donne, della violenza che subiscono, degli stupri del branco nelle grandi città o di quelli etnici in Bosnia.
Visto che si trova, a parlare della tragedia di vite negate dall’aborto, parli anche delle vite sfregiate di molte donne che piangono prima di tutto nel nostro cuore e piangono le stesse lacrime della Madre Sua, mia e di tutti noi.
Ciaonè, 24 gennaio 2008
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