Calma e gesso
by Redazione
Posted on Marzo 22, 2006
Sui vertici di Confindustria si sta abbattendo un tornado. Dopo la performance vicentina di Silvio “ ti spiezzo in due”, una nuova tegola su Viale dell’Astronomia: un argentiere di Recanati, certo Silvano Bravi, si è dimesso dalla associazione degli industriali che rimprovera di andare a sinistra. Un doppio gancio che metterà al tappeto, forse per sempre, i Paperoni d’Italia. La gravità dei fatti è tale che occorrerà mantenere la calma, fare appello alla razionalità e porsi le domande giuste. Tipo: perché l’argentiere marchigiano era iscritto alla Confindustria e non, che so, alla Confcommercio, all’Assoinutili o alla onlus dell’Equo e Solidale? Secondo: se con un intervento solo il Cavaliere ha sgominato i leninisti della Confindustria, che succederà quando farà irruzione tra i maoisti della Conferenza Episcopale? E quando prenderà la parola nell’annuale raduno dei focolarini di Sendero Luminoso? Egli cerca di dirci, persino a rischio del suo corpicino, che resistere alla sinistra si può. Malgrado Della Valle. Nessun dorma!
Ciaonè, 22 marzo 2006
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