Buon Natale
In quella nascita molti di noi ripongono tutte le speranze, tutta la preghiera, tutta l’attesa. E altri, di diversa o nessuna fede, credo comunque alimentino analoghi sentimenti. Quelli che ci consentono di essere ancora completamente bambini e confidare che quella nascita scacci tutto il male, tutto il dolore, tutta l’ingiustizia che è il più turpe degli orrori, perché genera dolore diseguale tra gli uomini. Ancora bambini, almeno per un giorno. Con la stessa folle saggezza dei bambini. Quella nascita che ci consente anche di aspirare al bene, al riscatto e a frammenti di felicità. Ma per tutti. Credo sia per questo che, come ci insegnavano al catechismo, bisogna ritornare bambini per salvarsi. Riusciamo persino a desiderare che questa nascita sconfigga l’orgoglio, la superbia, l’inutile brutalità e stupidità del male. E che sappia convincerci che non abbiamo tempo per contemplare il passato o i presunti torti subiti. Anche perché dovremmo parlare di quelli che abbiamo inflitto noi. Non possiamo, non c’è tempo. Dobbiamo andare. Abbiamo di fronte il più arduo dei cammini, quello che, attraverso il sentiero della fiducia, porta ad essere più di sé stessi, dimenticandosi di sé stessi. E se l’entusiasmo per questa impresa non lo abbiamo, lo troveremo durante il viaggio, camminando. Non vogliamo convincere nessuno che abbiamo ragione, evitate di provare a convincerci che abbiamo torto.
Buon Natale a tutti.
Fabrizio Molina
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