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Al via il Pacchetto Sicurezza

by Redazione

 

Ieri, durante il Consiglio dei Ministri di Napoli, il nuovo Esecutivo ha varato le misure in materia di sicurezza e immigrazione.

 

Il  cosiddetto Pacchetto Sicurezza è composto da un decreto legge, un disegno di legge e tre decreti legislativi. Tre diversi strumenti normativi con iter differenti: il primo provvedimento diviene operativo immediatamente dopo la sua pubblicazione in Gazzetta ufficiale, senza passare per le Camere, diversamente dal ddl che deve essere approvato in Parlamento e i decreti legislativi che vengono inviati alle Commissioni parlamentari competenti per poi tornare al Consiglio dei Ministri per l’adozione definitiva.

Entrano subito in vigore le norme che facilitano l’espulsione o l’allontanamento – nel caso di cittadino comunitario – dal territorio nazionale dello straniero che sia stato condannato in via definitiva a pene superiori ai 2 anni di carcere, contro gli attuali 10 anni; quelle che concedono ai sindaci maggiori poteri per il controllo del territorio e per agire sul degrado urbano e quelle che prevedono più cooperazione tra le forze dell’ordine e la polizia municipale. Nel provvedimento si stabilisce, ancora, la reclusione da sei mesi a tre anni per chi affitta case «in nero» ai clandestini con la confisca dell’immobile e per l’irregolare che delinque la pena comminata per il reato commesso viene aumentata fino ad un terzo (aggravante della clandestinità).

Il reato di immigrazione clandestina, che prevede l’arresto in flagranza, processo per direttissima e pene da sei mesi a quattro anni di carcere, è contenuto nel disegno di legge. Tempi più lunghi sono contemplati anche per le nuove misure contro i cosiddetti matrimoni di convenienza: il coniuge straniero acquisirà la cittadinanza italiana solo dopo due anni di residenza regolare in Italia successivi al matrimonio, non più dopo sei mesi, e nel caso di residenza all’estero, gli anni diventano tre. Nel disegno di legge viene, poi, introdotto il reato di impiego di minori per accattonaggio e viene prolungato fino a 18 mesi il tempo di permanenza dei clandestini nei centri di permanenza temporanea che muteranno la denominazione in centri di identificazione ed espulsione. Strette anche per l’attività di money transfert, per cui lo straniero che vorrà trasferire denaro all’estero dovrà mostrare il permesso di soggiorno, in caso contrario l’intermediario dovrà segnalare l’operazione alla polizia.

I decreti legislativi riguardano rispettivamente i ricongiungimenti familiari dei cittadini stranieri, possibili solo per figli e genitori, con restrizioni che prevedono l’esame del DNA per accertare l’effettiva parentela; il riconoscimento dello status di rifugiato, con misure più severe in materia e la libera circolazione dei cittadini comunitari, con la verifica dei requisiti necessari per soggiornare sul territorio. In particolare in quest’ultimo caso, secondo la nuova normativa, per soggiornare in Italia oltre i tre mesi occorre disporre di «risorse economiche sufficienti derivanti da attività dimostrabili come lecite» e la disponibilità di un alloggio autorizzato; anche i cittadini comunitari potranno essere trattenuti nei Cpta.
Il Governo, inoltre, assicura che ci sarà un nuovo decreto per sanare colf e badanti a condizione che assistano persone non autosufficienti e che dimostrino di avere un reddito, un alloggio regolare e conoscere l’italiano.
Infine al pacchetto in materia di sicurezza è stato aggiunto l’ulteriore disegno di legge con cui l’Italia aderisce al Trattato di Prüm che istituisce la banca dati nazionale del DNA.

Maria Carla intrivici

(22 maggio 2008)


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