Abbracci e baci
by Redazione
Posted on Novembre 18, 2008
Ci sono cose che ad amarle troppo si rischia di renderle infelici. Pensate a quei genitori che amano talmente i figli da non riuscire ad immaginarli lontani da loro. Bene che andrà ne faranno dei ribelli permanenti e insensati o anche molto peggio.
Pensate a chi non riesce a staccarsi dal maggio 68, dal movimento del 77, dal grammofono, dall’ultima guerra, dal fascio che faceva arrivare i treni in orario, da Baffone o da re Pippetto. L’unica vita che rimane loro è quella in cui si guarda indietro, in cui i ricordi non entrano mai nell’album delle fotografie e restano ad imperare nel presente, rovinando vite col rimpianto e con la nostalgia.
Ciaonè 18 novembre 2008
Ci sono cose che ad amarle troppo si rischia di renderle infelici. Pensate a quei genitori che amano talmente i figli da non riuscire ad immaginarli lontani da loro. Bene che andrà ne faranno dei ribelli permanenti e insensati o anche molto peggio.
Pensate a chi non riesce a staccarsi dal maggio 68, dal movimento del 77, dal grammofono, dall’ultima guerra, dal fascio che faceva arrivare i treni in orario, da Baffone o da re Pippetto. L’unica vita che rimane loro è quella in cui si guarda indietro, in cui i ricordi non entrano mai nell’album delle fotografie e restano ad imperare nel presente, rovinando vite col rimpianto e con la nostalgia.
Il presente può non piacere, il futuro spaventare, ma è lì che inesorabilmente dobbiamo puntare.
Stavolta applico questa regola a me stesso e non è mai facile. Questa rubrichetta mi ha fatto buona compagnia e credo ne abbia fatta a quei cari amici che, per amicizia appunto, gli hanno dato ogni tanto una occhiata. Delle bischerate che sono andato scrivendo quasi quotidianamente in questi anni, ho parlato spesso con giovani amiche e amici che stimo e che mi vogliono bene. Sono sempre stati carini e temperati nei giudizi, soprattutto quando erano negativi. Li ringrazio. Poi ci sono quei lettori che non conosco e che mi hanno, di tanto in tanto, fatto arrivare sostegno e stima. A loro sono davvero grato. Ora è tempo di chiudere e di andare, lasciandosi provocare da nuove idee, da qualche nuova fisima che ti serve per vivere, come se avesse un senso. Tenterò di farlo, un po’ per celia e un po’ per non morir!
Ciaonè, 18 novembre 2008
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