Sicurezza: i decreti attuativi

La legge 15 luglio 2009, n. 94 recante “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica” è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 24 luglio scorso ed entrerà in vigore il prossimo 8 agosto.
La legge è stata approvata definitivamente dal Senato il 2 luglio dopo un lungo iter parlamentare avviato nel maggio 2008 con il varo del c.d. Pacchetto sicurezza, di cui rappresentava uno dei cinque provvedimenti previsti.

Ma perché le nuove norme contenute nella legge abbiano una effettiva applicazione occorre una serie di decreti attuativi.
Con riferimento alle modifiche nel campo dell’immigrazione, i provvedimenti necessari per il pieno funzionamento degli interventi sono quattro.
Il Ministero dell’Interno di concerto con quello dell’Economia dovrà individuare l’importo esatto tra gli 80 e i 200 euro del contributo per il rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno nonché disciplinare le modalità di versamento e riscossione.
Sempre con decreto del Ministero dell’Interno insieme con l’Istruzione dovranno essere stabiliti i criteri di svolgimento dei test di conoscenza della lingua italiana al cui superamento è subordinato il rilascio del titolo di soggiorno CE per i soggiornanti di lungo periodo. Entro 180 giorni dovrà essere regolato il c.d. «Accordo di integrazione» da sottoscrivere, da parte del richiedente,  contestualmente alla presentazione della domanda di rilascio del permesso di soggiorno e articolato per crediti, la perdita dei quali determinerà la revoca del documento e l’espulsione dal territorio dello Stato.
Al Ministro dell’economia spetterà, poi, di stabilire la copertura finanziaria degli eventuali scostamenti per gli oneri relativi al nuovo reato di immigrazione clandestina e altre modifiche al Testo Unico sull’Immigrazione.

Vi è, inoltre, la questione delle associazioni di cittadini per il presidio sul territorio, le c.d. ronde. L’8 agosto dovrebbe essere pubblicato il regolamento applicativo messo a punto dal Viminale in cui sono stabiliti i requisiti di chi vuole prenderne parte: potranno agire massimo in tre, avere non meno di 25 anni, non far parte di associazioni, movimenti o gruppi organizzati, essere disarmati e indossare una divisa gialla fluorescente.

Infine si pone il problema di come coordinare il reato di ingresso e soggiorno illegale sul territorio nazionale, punto cardine del provvedimento sulla sicurezza, e le disposizioni di “sanatoria” per colf e badanti contenute nel decreto legge anticrisi in via di approvazione che introdurranno di fatto una parziale sospensione della contestazione della nuova fattispecie penale; senza poi dimenticare l’impatto che i processi per il reato di immigrazione clandestina avranno sul giudice di pace, competente nel giudizio come previsto dalla legge n. 94/2009.

Maria Carla Intrivici

30 luglio 2009