Il sì definitivo al ddl sicurezza
by Redazione
Posted on Luglio 3, 2009
L’immigrazione clandestina da ieri è reato.
È stato, infatti, approvato definitivamente in Senato il disegno di legge in materia di sicurezza pubblica che lo ha introdotto.
Sono legge dello Stato anche il prolungamento del periodo di trattenimento degli stranieri irregolari da due a sei mesi nei Centri di identificazione e espulsione e le ronde di volontari, associazione di cittadini impegnate a pattugliare le città per segnalare eventuali pericoli alle forza dell’ordine.
Scatta, inoltre, il carcere per chi affitta case o locali a irregolari traendone un «ingiusto profitto» e aumentano gli anni di matrimonio con un coniuge italiano necessari per acquisire la cittadinanza da sei mesi a due anni per i residenti sul territorio nazionale.
Costerà 200 euro chiedere la cittadinanza e da 80 a 200 euro il rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno. Il rilascio del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo sarà, poi, subordinato al superamento, da parte del richiedente, di un test di conoscenza della lingua italiana, ed è prevista la sottoscrizione, da parte dello straniero, contestualmente alla presentazione della domanda di rilascio del titolo di soggiorno, di un “Accordo di integrazione”, articolato per crediti, la perdita dei quali determinerà la revoca del documento e l’espulsione dal territorio dello Stato (il c.d. permesso di soggiorno a punti).
Eliminata la proposta dei medici e dei presidi-spia, permane la norma secondo cui gli altri pubblici ufficiali, se accertata la condizione di irregolarità di uno stranero, avranno l’obbligo di denunciarlo. Sarà, infatti, tassativa l’esibizione del permesso di soggiorno o del passaporto agli uffici della pubblica amministrazione per ogni tipo di prestazione pubblica, fatta eccezione per i provvedimenti riguardanti attività sportive e ricreative e «quelli inerenti all’accesso alle prestazioni sanitarie di cui all’articolo 35 e per quelli attinenti alle prestazioni scolastiche obbligatorie».
La nuova legge desta molte preoccupazioni e continua ad essere al centro di forti polemiche e aspre critiche da parte dell’opposizione, del mondo della Chiesa e della società civile che denunciano una violazione dei diritti dei migranti. Con l’introduzione di nuovi reati e l’inasprimento delle pene che il pacchetto sicurezza nella sua interezza ha prodotto, si paventa anche la paralisi del sintema giudiziario e il tracollo delle carceri già al collasso con 64mila detenuti, 20mila in più dei posti regolamentati.
Ma soprattutto ci si chiede se queste norme saranno efficaci e adeguate al raggiungimento dell’obiettivo a cui si tende: la sicurezza; oppure, se al contrario, produrranno ancora instabilità e tensioni sociali.
Per governare l’immigrazione e contrastare la parte illegale di essa, occorre innanzitutto riconoscere e garantire i diritti civili e politici di tutti i cittadini, vecchi e nuovi: il diritto alla salute, il diritto all’istruzione, alla famiglia, all’esistenza; diritti civili e politici propri di qualsiasi Stato democratico e liberale.
Maria Carla Intrivici
(3 luglio 2009)
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