G8: lotta alla tratta di esseri umani e all’immigrazione illegale
by Redazione
Posted on Giugno 4, 2009
Alla riunione dei Ministri G8 della Giustizia e degli Affari interni, tenutasi a Roma dal 29 al 30 maggio, sono stati affrontati diversi temi di comune interesse e di rilevante attualità internazionale.
I lavori sono stati articolati in tre sessioni: nella prima sessione, si è parlato di terrorismo internazionale e criminalità organizzata transnazionale; la seconda sessione è stata dedicata al fenomeno migratorio, con particolare riguardo all’immigrazione illegale, tratta degli esseri umani e integrazione sociale dei cittadini stranieri; al centro della terza sessione vi è stata, invece, la sicurezza urbana, problema affrontato per la prima volta dal G8.
Con riferimento ai temi trattati nella seconda sessione, nella dichiarazione finale, i Ministri hanno condannato «la tratta di esseri umani quale violazione dei diritti fondamentali della persona» e si sono impegnati a combattere le organizzazioni criminali che gestiscono questi traffici; impegno ribadito anche nella lotta all’immigrazione illegale e alla tratta dei migranti. I rappresentanti del G8 hanno espresso anche forte preoccupazione «per l’attuale crisi finanziaria internazionale, che rischia di accrescere la pressione migratoria verso i Paesi maggiormente industrializzati».
Per far fronte a questi fenomeni – dichiarano i Ministri – è fondamentale rafforzare la cooperazione internazionale e prestare particolare attenzione ai Paesi di origine e di transito dei flussi migratori irregolari.
Identificare e prevenire l’uso fraudolento di documenti di viaggio deve, poi, restare una priorità, riconoscendo l’importanza per la sicurezza globale dei passaporti a lettura automatica così come dell’interoperatività degli Stati a tal fine.
Il G8 è impegnato, inoltre, a favorire la ratifica e l’applicazione degli Accordi internazionali esistenti come i Protocolli ONU sul Traffico di Persone e la Tratta di Migranti e a sostenere con iniziative di assistenza tecnica i Paesi terzi per porli in grado di acquisire le capacità richieste per la piena implementazione di tali strumenti.
Un riferimento, infine, viene fatto all’immigrazione legale: l’integrazione dei cittadini immigrati e una maggiore apertura verso le comunità dei migranti, costituiscono condizioni di vantaggio sia per i Paesi di destinazione che per gli stranieri.
«Per questo – conclude il documento – consideriamo positivo e desideriamo proseguire lo scambio di esperienze e buone prassi sulle politiche di gestione dell’immigrazione legale e dell’integrazione e riaffermiamo il nostro impegno a continuare il lavoro finora portato avanti».
Maria Carla Intrivici
(4 giugno 2009)
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