Irregolari, fino a sei mesi nei Cie
by Redazione
Posted on Febbraio 25, 2009
Ieri è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legge 23 febbraio 2009, n. 11 “Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori”, il c.d. decreto antistupri.
Con il nuovo provvedimento viene introdotto il reato di stalking e un regime più severo è previsto in caso di violenza sessuale: l’indagato dovrà essere incarcerato e, nel caso di condanna, non potrà usufruire dei benefici alternativi alla detenzione.
«Ritenuta la straordinaria necessità ed urgenza di introdurre misure per assicurare una maggiore tutela della sicurezza della collettività» – come si legge nel preambolo – vengono, poi, istituzionalizzate le c.d. ronde di cittadini. I sindaci, previa intesa con il prefetto – stabilisce l’articolo 6 – potranno avvalersi della collaborazione di associazioni tra cittadini non armati, per segnalare alle Forze di polizia dello Stato o locali eventi che possano minacciare la sicurezza urbana. Le associazioni dovranno essere iscritte in un apposito elenco tenuto a cura del prefetto, il quale dovrà provvedere al loro periodico monitoraggio. E i Comuni dovranno considerare, in via prioritaria, associazioni costituite da appartenenti, in congedo, alle Forze dell’ordine, alle Forze armate e agli altri Corpi dello Stato.
La disciplina delle ronde, che non è ancora operativa, entrerà in vigore dopo l’emanazione di un decreto del Ministero dell’Interno in cui verranno definite le modalità di attuazione.
Con il decreto legge il Governo, inoltre, inasprisce il Testo Unico sull’Immigrazione prolungando il periodo di permanenza degli stranieri irregolari nei Centri di identificazione ed espulsione (Cie). In caso di mancata cooperazione al rimpatrio del cittadino del Paese terzo interessato o di ritardi nell’ottenimento della necessaria documentazione dallo Stato d’origine – si legge all’articolo 5 – il questore potrà chiedere al giudice di pace la proroga del trattenimento per un periodo massimo complessivo di sei mesi e non più di due come previsto precedentemente.
Misura che rende necessaria la costruzione di nuovi Cie. L’obiettivo del Viminale è, infatti, quello di realizzare un Centro per ogni regione, puntando a dare la priorità ai territori che non hanno mai ospitato tali strutture.
Attualmente in Italia esistono 10 Cie con una capienza complessiva di 1.160 posti – oltre ai 6 Centri per i richiedenti asilo e i 10 Centri d’accoglienza – l’intento è di arrivare a 4-5mila. Le nuove strutture saranno costruite vicino agli aeroporti e distanti dai centri abitati oppure si procederà alla ristrutturazione di infrastrutture militari ormai in disuso. I fondi stanziati per le operazioni di costruzione e ristrutturazione dal decreto legge ammontano a 139milioni di euro: 35milioni per il 2009, 83 per 2010, 21 per il 2011.
Il provvedimento, entrato in vigore oggi, inizierà alla Camera dei Deputati l’iter di conversione in legge in Parlamento.
Maria Carla Intrivici
Scarica il testo del decreto legge 23 febbraio 2009, n. 11
25 febbraio 2009
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