Modifiche al “sistema d’asilo europeo”

La Commissione europea ha proposto –  Il 3 dicembre – alcune modifiche normative al fine di attuare il Piano strategico sull’asilo ed il Patto europeo sull’immigrazione e l’asilo assicurando una procedura umana ed equa grazie a norme di protezione più elevate, condizioni più eque e un sistema più efficace, come dichiara Jacques Barrot, Commissario europeo responsabile per Libertà, Sicurezza e Giustizia.
Gli strumenti legislativi che sono oggetto di revisione sono: la direttiva relativa all’accoglienza dei richiedenti l’asilo; il regolamento di Dublino che stabilisce lo Stato membro competente per l’esame di una domanda; il regolamento che istituisce Eurodac, la banca dati contenente le impronte digitali ai fini dell’applicazione del regolamento Dublino.
Relativamente alla prima direttiva la Commissione si pone tra gli obiettivi fondamentali: applicare il provvedimento solo in circostanze eccezionali e impedirne l’arbitrarietà, garantendo soprattutto i minori (il provvedimento non si applica mai ai minori non accompagnati). Inoltre, si intendono assicurare a livello nazionale strumenti idonei ad individuare tempestivamente i richiedenti con esigenze particolari, per offrire loro un trattamento appropriato e allo stesso tempo agevolare ed eliminare le limitazioni previste dagli Stati membri riguardo all’acceso al mercato del lavoro.

Per quanto concerne il regolamento di Dublino la proposta stabilisce un meccanismo di sospensione dei trasferimenti per evitare che gli Stati membri i cui sistemi di asilo risultano più sollecitati siano sottoposti a un onere eccessivo; inoltre, garantisce che i richiedenti non siano inviati negli Stati membri che non possono offrire loro un adeguato livello di protezione; introduce anche garanzie supplementari per impugnare una decisione di trasferimento e facilita il ricongiungimento familiare. Si stabiliscono, infine, norme tecniche per la trasmissione dagli Stati membri delle impronte digitali all’unità centrale Eurodac, nonché concernenti il rispetto dei principi della protezione dei dati attraverso la Commissione e il Garante europeo per la privacy (Gedp).

Le modifiche proposte dovrebbero evitare il cosiddetto “asylum shopping”, cioè la richiesta di protezione in vari Paesi oppure dove si sa che è accolta più facilmente e creare, invece, un effettivo sistema europeo d’asilo, condiviso tra gli Stati membri anche sul piano dell’accoglienza e degli oneri connessi.

Dario Porta

(12 dicembre 2008)