Viminale: censimento-Rom
by Redazione
Posted on Ottobre 29, 2008
Sono stati presentati dal Ministero dell’Interno i dati del censimento sui Rom e le altre comunità c.d. nomadi – conclusosi il 15 ottobre scorso – che vivono a Roma, Milano e Napoli, in seguito all’incontro tra il ministro Maroni e i tre prefetti-commissari straordinari nominati dal Governo per “l’emergenza rom” (Carlo Mosca, Gianvalerio Lombardi e Alessandro Pansa). L’indagine è stata effettuata sulla base dell’ordinanza di protezione civile firmata il 30 maggio 2008, in relazione agli insediamenti di tali comunità e al fine di procedere all’identificazione di tutti coloro che vivono nei territori delle rispettive regioni.
Nelle tre città sono stati censiti 167 campi dei quali 43 autorizzati e 124 abusivi, è stata registrata la presenza di 12.346 persone, tra cui 5.436 minori. Secondo il titolare del Viminale i Rom rilevati sono la metà di quelli che erano effettivamente presenti prima dell’inizio dell’intervento. Un stima che – afferma il ministro – nasce da informazioni raccolte con interviste nei campi, da studi fatti dalle associazioni e rilevazioni aeree eseguite a giugno su Roma, Milano e Napoli. Molti nomadi, soprattutto romeni – precisa Maroni – si sarebbero trasferiti in altri Paesi d’Europa, in particolare Spagna, Francia e Svizzera, per effetto dell’iniziativa del Governo.
L’azione dell’Esecutivo dovrebbe proseguire, con l’avvio di “best practices”, quindi, ha l’intento ambizioso di eliminare i campi abusivi, trasformare quelli autorizzati in villaggi attrezzati, in regola con le norme sanitarie e con i servizi minimi come acqua, luce e smaltimento dei rifiuti, individuando siti idonei e continuando lo sgombero delle aree occupate e l’allontanamento di chi non ha diritto a restare. Da parte di alcuni rappresentanti delle comunità vi sono state, inoltre, richieste di strutture logistiche più idonee e anche di realizzare qualche attività produttiva, come reso noto dalla Croce rossa che a Roma ha partecipato all’effettuazione del censimento.
Si pone la necessità di procedere non solo con rivelazioni statistiche ed interventi sul piano del rispetto delle leggi, delle strutture e dei servizi, ma anche con azioni efficaci in favore della scolarizzazione dei minori, di percorsi di cittadinanza e legalità, così come di avviare processi di responsabilizzazione verso forme effettive di partecipazione e rappresentanza.
(29 ottobre 2008)
(Dario Porta)
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