Misure contro l’immigrazione clandestina

È di questi giorni il maxi blitz della polizia contro i reati commessi da stranieri. I risultati dell’operazione, che ha avuto inizio lo scorso 7 maggio, sono stati presentati ieri: 383 persone arrestate, di cui 268 stranieri. 118 sono stati espulsi: 53 sono stati accompagnati alla frontiera e 65 condotti nei Centri di permanenza temporanea e assistenza.

Nel frattempo continuano le consultazioni del Ministro dell’Interno, Maroni sul “pacchetto sicurezza” che dovrebbe constare di un decreto legge  e di uno o più disegni di legge.
Ieri il capo del Viminale ha incontrato il presidente della Repubblica, Napoletano, che ha precisato che le misure affidate al decreto legge dovranno rispettare il requisito costituzionale della  “straordinaria necessità e urgenza”, ma soprattutto ha espresso riserve sulla nuova fattispecie di reato di “immigrazione clandestina”.
Maroni ha, poi, incontrato il presidente dell’Anci, Domenici e i rappresentanti di regioni, comuni e sindacati, a cui ha confermato che i sindaci avranno i poteri per emettere ordinanza sulla sicurezza municipale, e il Ministro dell’Interno rumeno, David. Con quest’ultimo è stato concordato il ripristino della task force di 15 poliziotti rumeni che lavoreranno in collaborazione con quelli italiani e l’istituzione di una commissione paritetica per risolvere le questioni interpretative relative alla direttiva Ue sulla libera circolazione dei cittadini europei.
Maroni ha anche raggiunto un accordo con l’ambasciatore libico: presto sarà operativo l’accordo Italia – Libia  sui pattugliamenti congiunti nelle acque territoriali libiche.
 
Il Ministro della Difesa, La Russa ha, invece, annunciato la costituzione di pattuglie di quartiere al posto del singolo poliziotto. Squadre miste composte da  5 persone: un vigile urbano, un agente di polizia, un carabiniere, un finanziere e un militare dell’esercito organizzate nella grandi città con funzioni di deterrenza.

Tra gli altri punti in discussione vi sono la stretta sui ricongiungimenti familiari, l’applicazione più rigida delle norme sull’asilo e il prolungamento del periodo di permanenza nei Centri di permanenza temporanea e assistenza dagli attuali due ai sei mesi. Si vuole, poi, introdurre il visto per i cittadini non comunitari che intendono soggiornare per meno di tre mesi in Italia e per i comunitari  si chiede il rigido rispetto della direttiva Ue 2004/38/CE, relativa al diritto dei cittadini dell’Unione e loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri, che prevede come requisiti il reddito minimo e l’assicurazione sanitaria dell’interessato e prevede l’allontanamento di chi non riesce a dimostrare la permanenza sul territorio nazionale da meno di tre mesi.
Infine Maroni ha annunciato che, dopo Milano, verranno istituiti altri Commissari per l’emergenza rom dopo a Roma, Napoli e Torino.
 
Quindi si prospetta l’adozione di diverse misure in differenti ambiti di azione rivolte a contrastare l’immigrazione clandestina, non sempre, però, interpretando i fenomeni alla luce di un quadro politico e sociale più ampio.

Maria Carla Intrivici

(16 maggio 2008)