Una semplice proposta bipartisan
by Redazione
Posted on Maggio 15, 2008
C’è da salutare con speranza e fiducia l’aria nuova che sembra annunciarsi in politica. Bisogna augurarsi che la gravità complessiva dei problemi che attraversano il Paese, abbia indotto le menti più lucide dei maggiori partiti a lasciare le contrapposizioni preconcette e concentrarsi su quel pò di cose che si possono fare insieme subito. Non sarà facile, ma sperare che l’operazione riesca conviene a tutti.
Noi ci permettiamo di suggerire al Governo, ma anche all’opposizione per ciò che potrà fare, di mettere in campo iniziative che tendano a governare l’immigrazione rifuggendo dalle sirene del populismo e della demagogia. Finora chiunque abbia governato il Paese non ha dato l’impressione di capire fino in fondo che gli spostamenti umani sono uno tra i più importanti problemi globali contemporanei; spesso le rispettive ricette sono state confezionate su singoli aspetti, scollegati dagli altri e sempre infarcite di populismo, appunto. Populismo buonista o securitario secondo i casi e le maggioranze. In breve crediamo che politiche di legalità, del lavoro, dell’integrazione e coesione sociale ecc, vadano portate avanti tutte insieme: far prevalere l’accoglienza o la sicurezza secondo tempi e convenienza potrebbe essere un errore irreparabile.
Un consiglio specifico vorremmo poi darlo ai vincitori delle elezioni alla Provincia e al Comune di Roma, Zingaretti e Alemanno, e lo faremo direttamente, con stima e con l’augurio di indurli a riflettere:
“Cari Alemanno e Zingaretti, avrete molti problemi da qui in avanti, ma avete anche l’opportunità storica di amministrare una Città e una Provincia che non hanno pari al mondo. Ciò che farete e come lo farete, sarà guardato da tutta Italia, dall’Europa e oltre. Ciò che vi chiediamo di fare per l’immigrazione è di tenere insieme la fermezza indefettibile sulla legalità e l’aspirazione operosa alla coesione sociale, che solo un territorio equo e giusto può dare. Nessuno, né tra i vostri fans, né tra i vostri avversari, deve credersi sopportato in comportamenti intolleranti, violenti, provocatori. Vi chiediamo anche di porvi sul serio il tema della nuova cittadinanza che, lo si voglia o no, è già cambiato. Se guidare o subire questo cambiamento, dipenderà molto proprio da voi.
Perché non pensate seriamente ad istituire un delegato alla cittadinanza? Prevedere un impegno stabile e continuativo a ragionare su certi temi, sarà senz’altro più proficuo che reiterare deleghe alla multiculturalità o altre bizzarrie del genere.
Concludiamo ringraziandovi per l’attenzione e ricordando che davanti a noi, non ci sono in gioco solo i destini dei migranti, ma la qualità della pacifica e ordinata convivenza, una costruzione paziente di nuove risposte per nuove domande, in luogo di iniziative inutili e dunque dannose”.
Fabrizio Molina
(15 maggio 2008)
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