Immigrazione e cittadinanza: riforme a rilento

In Commissione Affari Costituzionali alla Camera è iniziato l’esame del disegno di legge delega al Governo per la modifica della disciplina dell’immigrazione e delle norme sulla condizione dello straniero, la cosiddetta Amato-Ferreo (n. 2976), e di altri nove DDL abbinati.

Durante la seduta di mercoledì scorso, il relatore Gianclaudio Bressa ha presentato il progetto governativo, indicandolo come «il testo di riferimento per il seguito dell’esame». Bressa ha, infatti, definito l’iniziativa del Governo come «un cambiamento di rotta riguardo un diverso approccio della questione immigrazione e un nuovo modo di intendere l’accoglienza». Soprattutto ha evidenziato, nella nuova normativa, l’abolizione del contratto di soggiorno, segnale questo del superamento dell’ormai obsoleto binomio soggiorno-lavoro, perno fondante, al contrario, della Bossi-Fini, legge «guidata da un’impronta politico-ideologica di inclinazione xenofoba e conservatrice».
Tuttavia nel testo, ha anticipato il relatore, potrebbero trovare spazio anche gli altri provvedimenti abbinati, alcune parti dei quali potrebbero essere trasformate in emendamenti.

L’esordio del progetto governativo è stato, comunque, «fievole»: l’esame è stato rinviato senza dibattito al giorno dopo, seduta durante la quale il punto non è stato trattato.

Non troppo dissimile è stata la sorte del testo unificato in materia di cittadinanza.
La trattazione della riforma in Aula a Montecitorio – che si sarebbe dovuta tenere la settimana scorsa – è slittata ancora una volta per mancanza della copertura finanziaria. L’Esecutivo non può accordare la copertura del provvedimento – è stato riferito in Commissione bilancio alla Camera dal sottosegretario all’economia Mario Lettieri – ma si impegna a reperire le risorse necessarie per assicurare la copertura degli oneri previsti nell’ambito della prossima manovra finanziaria.
È stato così deciso di differire l’esame del testo unificato a dopo il varo della manovra di bilancio.
L’attesa di certo non sarà breve.

Maria Carla Intrivici

(5 ottobre 2007)