Forum mondiale – migrazione e sviluppo

Si è tenuto a Bruxelles, dal 9 all’11, il primo Forum mondiale su migrazione e sviluppo a cui hanno aderito 155 Stati membri delle Nazioni Unite; alle riunioni hanno partecipato 600 delegati in rappresentanza di 140 Paesi ed istituzioni.

L’iniziativa rappresenta un incontro informale che fa seguito al Dialogo di alto livello delle Nazioni Unite su Migrazione e lo Sviluppo svoltosi lo scorso anno.
L’intento principale è quello di avviare un processo mondiale per migliorare i benefici apportati dalle migrazioni allo sviluppo (e viceversa) attraverso la promozione e l’adozione di politiche coerenti, l’identificazione di nuovi strumenti e buone prassi, lo scambio di esperienze e conoscenze; infine, il sostegno alla cooperazione tra gli attori coinvolti esplorando strumenti innovativi ed efficaci.

Il dialogo, avviato dal Forum tra i Paesi di origine e quelli di destinazione delle migrazioni, vuole accrescere la conoscenza e la consapevolezza del contributo che le politiche migratorie possono dare allo sviluppo delle aree dalle quali partono i migranti per lo più per necessità, tenendo conto dei benefici stessi delle migrazioni senza che diventino un sostituto dello sviluppo.
Alcuni temi sono stati oggetto di tavole rotonde: la crescita del capitale umano ed i rischi e le opportunità della mobilità del lavoro, gli interessi e le responsabilità della migrazione dei lavoratori qualificati, il valore aggiunto delle rimesse e di altre risorse, la promozione ed il sostegno alle partnership a livello globale, bilaterale e regionale.

E’ stata certamente un’occasione di confronto e discussione sulle politiche migratorie e sulle iniziative nazionali, incluse quelle che mirano ad analizzare e misurare l’impatto delle migrazioni sullo sviluppo e ridurre, d’altra parte, i suoi costi dal punto di vista socio-economico ed umano.

Sindacati e altre organizzazioni della c.d. società civile, relegati in un incontro preparatorio il 9 luglio, hanno criticato l’impostazione degli incontri. In particolare la Confederazione Internazionale dei Sindacati (ITUC International Trade Union Confederation) ha, con una lettera, stigmatizzato il fatto che il Forum ha ignorato i diritti e gli interessi dei migranti, concentrandosi soprattutto sulle forme temporanee di migrazione ed il contributo delle rimesse allo sviluppo economico dei loro Paesi di origine.

Il dibattito politico internazionale sul nesso tra migrazioni e sviluppo è indubbiamente in netto ritardo rispetto alle domande ed i bisogni di un fenomeno globale che coinvolge e va affrontato a vari livelli, internazionale nazionale e locale. La cooperazione internazionale per combattere l’immigrazione illegale e per le politiche di sviluppo con i Paesi d’origine è essenziale, così come non si possono certo ignorare i diretti interessati e il riconoscimento dei loro diritti.

Dario Porta

(13 luglio 2007)