Quinta Conferenza del Volontariato a Napoli: Comunicato Stampa 12 aprile 2007
by Redazione
Posted on Aprile 12, 2007
Quinta Conferenza del Volontariato a Napoli:
“Innoviamo pure i servizi sociali, ma nessun processo agli operatori che ci lavorano”
“E’ vero, esiste un problema di innovazione anche nella nostra cultura dei servizi sociali, ma non siamo disponibili ai processi sommari” – lo dice Nessun luogo è lontano con una lettera inviata al Ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero, alla vigilia del Quinto Congresso Nazionale del Volontariato, che si aprirà a Napoli a partire da domani.
“Il nostro sconcerto – dice Fabrizio Molina, Presidente di Nessun luogo è lontano – si è materializzato oggi leggendo i giornali. Quotidiani seri come Repubblica, hanno titolato «Il volontario con la busta paga»: delle due l’una, o ritrattano o licenziano il titolista”.
Roma, 12 aprile 2007
Quinta Conferenza del Volontariato a Napoli:
“Innoviamo pure i servizi sociali, ma nessun processo agli operatori che ci lavorano”
“E’ vero, esiste un problema di innovazione anche nella nostra cultura dei servizi sociali, ma non siamo disponibili ai processi sommari” – lo dice Nessun luogo è lontano con una lettera inviata al Ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero, alla vigilia del Quinto Congresso Nazionale del Volontariato, che si aprirà a Napoli a partire da domani.
“Il nostro sconcerto – dice Fabrizio Molina, Presidente di Nessun luogo è lontano – si è materializzato oggi leggendo i giornali. Quotidiani seri come Repubblica, hanno titolato «Il volontario con la busta paga»: delle due l’una, o ritrattano o licenziano il titolista”.
“Sta cambiando il welfare, le risorse per la solidarietà calano, Stati ed enti locali non ce la fanno da soli: molti credono che con il privato sociale si possa avere un esercito di riserva a basso costo – prosegue Molina – si pensi che i servizi (per anziani, diversamente abili, senza fissa dimora, immigrati ecc.) sono promulgati con bando, che prevede il numero di operatori da impegnare, il loro titolo di studio e il CCNL da applicare. Poi, facendo i conti, ci si accorge che l’applicazione di questi coefficienti in alcuni casi supera del 15/20% gli stanziamenti previsti.
Noi non possiamo consentire che il privato sociale venga processato; ci sono giovani che si sono laureati, specializzati, aggiornati nei master e che lavorano molte ore al giorno e con straordinaria passione. Hanno o no diritto ad un’esistenza libera e dignitosa?”
“Non si può negare – conclude Molina – che ci sia molto da cambiare nel nostro campo, soprattutto però va cambiata una certa mentalità della politica che critica il privato sociale e poi se ne serve, che guarda favorevolmente, malgrado le dichiarazioni, al pulviscolo delle mille associazioni deboli e perciò a volte disponibili ad essere un privato bacino elettorale”.
Roma, 12 aprile 2007
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