L’essenzialità dello scoutismo
Sono stato scout per più di vent’anni, da lupetto ad Akela, una delle esperienze più importanti della mia vita. Dunque lo so. So che tra i valori che si imparano c0’è quello chiamato dell’essenzialità. Essenzialità nei bisogni ma non nei sogni, essenzialità nel vivere senza per questo sopravvivere, essenzialità nell’amicizia, che non vuol dire selezionare ma scegliere. Non è facile capire queste semplici cose per chi non è mai stato dentro. Quando ero lupetto sentivo dire: “se sei scout, lo sei per sempre”. Non capivo bene, poi ho vissuto e ho capito. Ti resta l’abitudine di guardare alle cose che contano e a ciò che conta nelle cose. Di nuovo si torna all’essenziale. Senza sprechi, senza egoismi, senza stare a misurare se tutto il casino che fai ti porta guadagno e quanto. Come Renzi: fa esplodere politica e istituzioni senza motivo o, meglio, senza motivi che già non ci fossero prima; ci fa rischiare nell’ordine: il commissariamento dall’Europa, l’infarto di Mattarella e Mastella primo ministro (se Draghi non avesse accettato). I sondaggi stimano che tutto questo abbia comportato un incremento dei voti di Italia Viva dal 2 al 2.5/2.6 %. Si capisce da questo, più che dalle foto d’epoca, che Renzi è stato scout.
Fabrizio Molina
Foto di No-longer-here da Pixabay
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