Riprogettare il paese: un impegno per il futuro
by Redazione
Posted on Marzo 7, 2006
Durante il XV Congresso Nazionale della Cgil, riunito a Rimini dal 1 al 4 di marzo 2006, il Segretario generale Epifani, nella relazione di apertura, ha toccato tematiche inerenti a immigrazione, cittadinanza e diritti civili.
In particolare, nel corso del discorso, ha affermato la necessità di rafforzare il principio dello ius soli nel sistema di acquisto della cittadinanza italiana, riconoscendo tale diritto dalla nascita ai figli di lavoratori migranti che nascono in Italia, e ha altresì sostenuto l’impellenza dell’abolizione della legge Bossi-Fini e della possibilità, concessa agli stranieri, di ottenere un permesso di soggiorno finalizzato alla ricerca di lavoro. Punti presenti nel programma dell’Unione e successivamente caldeggiati da Prodi nel suo discorso al Congresso il 4 marzo. Dopo queste importanti e necessarie affermazioni di principio, ci chiediamo cosa accadrà dopo.
Ci sarà un impegno concreto da parte del sindacato per la realizzazione di un percorso di piena cittadinanza? La Cgil, così come gli altri sindacati confederali Cisl e Uil e insieme a questi ultimi, si è sempre mobilitata per i diritti dei lavoratori migranti.
E c’è da aspettarsi proprio questo: il proseguimento su questa strada, con un ulteriore – se non maggiore – impegno da parte del sindacato in questo ambito. La Cgil con la grande capacità di mobilitazione, con la notevole forza persuasiva e di rappresentanza che la caratterizzano, potrà dare un contributo fondamentale e incisivo a questa “lotta” ed è in tal senso, cioè in una spinta decisiva, che vanno le nostre aspirazioni ed aspettative.
(7 marzo 2006)
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