Il mio gusto per le favole
by Redazione
Posted on Settembre 15, 2008
Conosco a memoria le diagnosi. Conservare in età adulta lo stesso amore per le favole che si aveva da bambini o da adolescenti, è sintomo evidente di totale immaturità. Sindrome di Peter Pan, infantilismo tutto maschile, rifiuto di diventare grandi e prendersi delle responsabilità…mi fischiano le orecchie. Io per la verità, qualche anno fa, avevo quasi smesso di amare le favole, poi ho visto una foto di Bondi e ho ripreso ad amarle. Però bisogna essere onesti: credere che sia possibile un giorno svegliarsi senza la Lega, senza Berlusconi, senza la Ripa di Meana, senza Grillo, senza Emilio Fede e senza quel tizio che costruisce banche circolari, è una condotta un pò da pirla. Però fa bene alla pelle, quindi suggerisco a chi vuole di perseverare…perché voi valete!
Ciaonè, 15 settembre 2008
Conosco a memoria le diagnosi. Conservare in età adulta lo stesso amore per le favole che si aveva da bambini o da adolescenti, è sintomo evidente di totale immaturità. Sindrome di Peter Pan, infantilismo tutto maschile, rifiuto di diventare grandi e prendersi delle responsabilità…mi fischiano le orecchie. Io per la verità, qualche anno fa, avevo quasi smesso di amare le favole, poi ho visto una foto di Bondi e ho ripreso ad amarle. Però bisogna essere onesti: credere che sia possibile un giorno svegliarsi senza la Lega, senza Berlusconi, senza la Ripa di Meana, senza Grillo, senza Emilio Fede e senza quel tizio che costruisce banche circolari, è una condotta un pò da pirla. Però fa bene alla pelle, quindi suggerisco a chi vuole di perseverare…perché voi valete!
Un’ultima favoletta me lo sono sparata venti minuti fa leggendo di Gigio e del fatto che si iscriverà al sindacato. Gigio è un ragazzo di ventiquattro anni, un pò indietro con gli esami a filosofia, che guadagna un pò di soldi facendo la maschera al Piccolo Teatro di Milano. Sono mesi che lo fa, senza bisogno di un solo articolo per fargli pubblicità. Ora si è saputo qualcosa perché il Teatro dismette la biglietteria passandola ad una cooperativa che darà ai lavoratori un salario da fame. E Gigio si unirà alla protesta dei colleghi. Una favola da due lire se Gigio di cognome non facesse Moratti, il petroliere presidente dell’Inter. A me non importa se fra un mese o un anno stanco del gioco Gigio entrerà in azienda con stipendio da emiro. A me piace la favola che non tutti i ragazzi, anche se ricchi, somigliano a Lapo Elkann o a Paris Hilton. E soprattutto spero che questa favola continui a piacere a Gigio.
Ciaonè, 15 settembre 2008
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