Disobbedire per una volta
by Redazione
Posted on Settembre 4, 2008
Quanto sono belli i diritti civili. Piacciono molto a quelli che ne dispongono, perché quelli che non li hanno, in genere non sanno cosa siano. Il rispetto dei diritti civili richiede coscienza (dei propri e altrui diritti) e pazienza (da parte di chi deve sopportare, ad esempio, che la Ripa di Meana e il blasonato consorte invece di andare a passare il tempo al centro anziani, ci addolorino con furiose battaglie contro il parcheggio al Pincio). Però è così: i diritti civili, se valgono, valgono pure per le persone moleste non necessariamente intelligenti.
Ciaonè, 4 settembre 2008
Quanto sono belli i diritti civili. Piacciono molto a quelli che ne dispongono, perché quelli che non li hanno, in genere non sanno cosa siano. Il rispetto dei diritti civili richiede coscienza (dei propri e altrui diritti) e pazienza (da parte di chi deve sopportare, ad esempio, che la Ripa di Meana e il blasonato consorte invece di andare a passare il tempo al centro anziani, ci addolorino con furiose battaglie contro il parcheggio al Pincio). Però è così: i diritti civili, se valgono, valgono pure per le persone moleste non necessariamente intelligenti.
“Diritti civili”, per definizione, vuole anche dire totale e rispetto per l’informazione, che ha da essere libera, plurale, incondizionata e incondizionabile. Proprio come in Italia. I giornali o i siti possono essere chiusi in Ossezia, in Qatar, in Tibet, in Pakistan, mai in un Paese civile, occidentale, evoluto. Magari invece di chiudere una testata, ci mettono a dirigerla Emilio Fede o Carlo Rossella, il risultato è lo stesso ma la libertà è salva.
E così, liberi come siamo, ci tocca di dover leggere che Vanity Fair, il costoso rotocalco per sfaccendati, nell’annuale classifica dei 100 individui più potenti al mondo mette al primo posto Vladimir Putin e nessuno chiude il periodico e arresta il direttore per concorso esterno in associazione mafiosa. Lo so che faccio una proposta di minoranza ma se, per una volta, ci scordassimo dei diritti civili e chiudessimo la testata malmenando l’editore?
Ciaonè, 4 settembre 2008
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